Nella lunga lista di nomi che compaiono nel registro degli indagati nell’ambito di un’articolata inchiesta a Messina in Sicilia contro l’induzione e lo sfruttamento della prostituzione c’è anche un 63enne della provincia di Isernia (G.D.V. le iniziali del nome)
Un’estesa attività di prostituzione tra il capoluogo siciliano e la provincia portata alla luce dai carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Messina Centro. Gli investigatori avevano consegnato una dettagliata informativa alla Procura di Messina e adesso l’ufficio inquirente di Palazzo Piacentini ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari a firma dei sostituti Giovannella Scaminaci, Roberto Conte e Marco Accolla.
Stando ai sedici i capi d’imputazione (a vario titolo) contestati ai 23 indagati, fra i quali anche il molisano, si sarebbe favorita e sfruttato la prostituzione di una decina di donne straniere, in gran parte dominicane, mettendo a disposizione» un’unità immobiliare di piazza Duomo e fornendo alle stesse assistenza (logistica, alimenti, ricariche telefoniche e postepay) con la piena consapevolezza che vendessero il proprio corpo e riscuotendone l’affitto a prezzi notevolmente superiori ai canoni di mercato, sapendo che il denaro, quale corrispettivo della locazione, era il provento, in tutto o in parte dell’attività di meretricio.