Prostituzione minorile, 11 arresti: anche un prete e un allenatore

BRESCIA – Undici persone, tra le quali un sacerdote. Sono state arrestate tra Lombardia ed Emilia con l’accusa di sesso a pagamento con minorenni nell’ambito dell’operazione dei carabinieri di Brescia che ha interessato, oltre alla provincia di Brescia, quelle di Bergamo, Milano, Pavia, Monza e Brianza, Parma. L’inchiesta ? quella che ha portato all’arresto nelle scorse settimane anche di un uomo malato di Hiv che chiedeva rapporti non protetti ai ragazzini. “Bisognava fermarlo”, spiegano gli inquirenti.

Gli arrestati – In manette sono finiti, tra gli altri, anche un allenatore di squadre di calcio giovanili e un agente di polizia locale. Per tutti l’accusa ? prostituzione minorile continuata. Il sacerdote e gli ultimi due sono residenti nella Bergamasca e non si conoscevano tra loro, ma frequentavano gli stessi ragazzini conosciuti in Rete. Ancora all’estero una delle dodici persone raggiunte da ordinanza di custodia cautelare, una ventina in tutto gli indagati. Le indagini sono partite dalla denuncia di una madre bresciana, che ha trovato sul cellulare del figlio 16enne alcuni sms sui rapporti sessuali che il giovane consumava con persone maggiorenni. Lo stesso 16enne ha poi ammesso, e fatto il nome di alcuni amici che come lui avevano intrapreso relazioni con adulti conosciuti in chat. Il pm aveva chiesto il carcere, ma il gip Alessandra Sabatucci che ha invece disposto i domiciliari spiegando che “sebbene alcune abitazioni degli indagati siano servite da luogo di incontri, non vi sono ragioni per ipotizzare che gli stessi non rispettino le prescrizioni della misura”.

Non mentivano mai sull’et? – “La nostra intenzione era quella di guadagnare soldi con i gay”. Questa l’iniziale volont? del gruppo di ragazzini coinvolti. “La loro idea originaria – si legge nell’ordinanza di custodia cautelare – era quella di incontrare i soggetti, di chiedere il pagamento anticipato della prestazione sessuale per poi scappare. Se il cliente non accettava la condizione del pagamento anticipato l’incontro saltava. Ai propri interlocutori non mentivano mai sulla loro reale et?, del resto direttamente percepibile al momento degli incontri”, srive il gip.

Sesso per 20-100 euro e cene al McDonald’s – Alcuni dei soggetti arrestati avevano anche fornito ad alcuni ragazzini dei telefoni cellulari da utilizzare per scambi di sms erotici. In base alla prestazione, pagavano dai 20 ai 100 euro oltre a fare alle vittime regali di vario genere. In un caso, ad esempio, anche una catenina d’oro con lo stemma dell’Inter, ma anche biglietti per il parco divertimenti di Gardaland, gelati, cene al McDonald’s.

Il sacerdote arrestato – Sono tre gli episodi contestati a don Diego Rota, parroco, sospeso, della parrocchia di Solza nel Bergamasco e agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta contro la prostituzione minorile della Procura di Brescia.?Il sacerdote, che si muoveva a bordo di un Suv scuro, avrebbe intrattenuto rapporti sessuali a pagamento con due minori e tentato di ottenere prestazioni sessuali da un altro giovane che non sarebbero avvenute per l’intervento del fratello del ragazzo. Nell’ordinanza di custodia cautelare si legge, infatti, che lo scorso 28 ottobre il fratello di un ragazzino che si prostituiva aveva affrontato il sacerdote chiedendo come si chiamasse e il numero di cellulare. L’uomo aveva risposto Marco e dato il numero. Il giovane che aveva avuto rapporti con il sacerdote, nel tentativo di allontanare il fratello aveva manifestato “grande agitazione” e tornando a casa si era sentito male accusando una crisi di pantoclastia (l’impulso a rompere tutto, ndr) che aveva reso necessario l’intervento di un’ambulanza.

Gli sms os? del prete – Don Diego Rota si presentava ai giovani appunto come “Marco”. Il primo incontro con i ragazzini ? avvenuto presso il cimitero di Seriate, nella Bergamasca. Il sacerdote, lo scorso 10 settembre, a due giovani aveva regalato un cellulare ciascuno, telefoni del valore complessivo di 399 euro. Nel corso di uno scambio di sms intercettato un minore chiede al sacerdote: “Ma quante volte lo dobbiamo ancora fare gratis?”. Don Diego Rota risponde: “Abbiamo appena cominciato, ce ne hai per 15 volte su 20 pattuite. Se fai meglio e se non mi bidoni sempre potrei scontarne qualcuna”.

Malato di Hiv imponeva rapporti non protetti – Nell’inchiesta del sostituto procuratore Ambrogio Cassiani contro il giro di prostituzione minorile coordinata dalla Procura di Brescia figura come detto anche Claudio Tonoli, sieropositivo 56enne, arrestato gi? nelle scorse settimane dalla Polizia locale di Montichiari perch? chiedeva di consumare rapporti sessuali non protetti. A casa dell’uomo i vigili avevano trovato molti contatti sul telefonino ma anche su agende e quaderni. Gi? in occasione di quell’arresto gli investigatori spiegarono che il provvedimento rientrava in un’indagine pi? ampia e ancora in corso ma che “l’uomo andava fermato”. Tonoli, due anni fa, era stato al centro di un caso giudiziario, quando un 13enne raccont? di essere stato avvicinato dall’uomo che gli aveva mostrato immagini pornografiche.

I contatti sui social network – L’inchiesta, avviata nell’agosto dell’anno scorso dai carabinieri di Brescia e dalla Sezione di polizia giudiziaria, ha consentito di identificare quattro minorenni che avevano avuto rapporti sessuali a pagamento. I ragazzi stabilivano i contatti attraverso social e chat. Secondo gli investigatori, sono stati numerosissimi gli episodi di rapporti consumati a bordo di autovetture in parcheggi di centri commerciali, in luoghi di intrattenimento e nelle abitazioni di alcuni degli indagati. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati anche numerosi computer.

Lo ‘sgomento ‘ della Curia – Sulla vicenda, dopo la notizia dell’inchiesta in cui ? coinvolto anche don Diego Rota, che prestava il suo servizio a Solza (Bergamo) posto ai domiciliari, ? intervenuta la Curia di Bergamo. “Le gravi accuse di cui ? imputato suscitano nel Vescovo e nella nostra comunit? diocesana stupore, sgomento e profondo dolore”, si legge in una nota. “Desideriamo manifestare la nostra vicinanza a coloro che stanno soffrendo per questa vicenda senza dimenticare nessuno – spiega una nota della Curia – a seguito dei provvedimenti restrittivi messi in atto, riteniamo di dover nominare un amministratore

parrocchiale per garantire il servizio alla comunit? parrocchiale di Solza”. “Siamo consapevoli che situazioni di questo genere creano turbamento in molti e vogliamo con tutto il cuore che la verit? e la giustizia si affermino, confidando nell’opera di coloro che sono chiamati a garantirle. Sono molti i motivi che inducono la comunit? credente ad una preghiera pi? intensa, alla quale ci disponiamo in questo momento”, conclude la Curia.

Fonte: http://milano.repubblica.it/