Proroga Cigs ex Gam, la Regione assicura la quota Tfr

Conclusa ieri l’istruttoria regionale, la parola ora passa al Ministero

REDAZIONE

CAMPOBASSO

Mentre si registra un passo in avanti in relazione alla proroga della Cigs per i lavoratori ex Gam con il completamento dell’istruttoria regionale, conclusa ieri con la firma della delibera da parte della Giunta regionale con la quale vengono assicurati i finanziamenti relativi alla quota Tfr (necessari al passaggio ulteriore nei confronti del Ministero del Lavoro), sorgono interrogativi circa la capienza dei fondi ministeriali per assicurare il prolungamento della cassa per i prossimi dodici mesi.

Al momento le risorse disponibili presso il Ministero, infatti, assommano a 2,5 milioni di euro a fronte di una necessaria copertura economica pari a 5 milioni. Da parte dei sindacati, in proposito, si registra il pressing sui parlamentari molisani e sull’assessore regionale Luigi Mazzuto, affinché si possano conoscere le caratteristiche della nuova cassa ma, soprattutto, si vogliono conoscere le misure previste in materia di politiche attive del lavoro in relazione al contratto di area complessa.

Le ridotte risorse e le possibili incongruenze circa i meccanismi di affidamento dei finanziamenti hanno messo da tempo in allarme politica e sindacati, proprio nel giorno in cui al Ministero dello Sviluppo economico sono stati siglati i testi per l’attuazione dei progetti di riconversione e riqualificazione delle aree di crisi industriale complessa di Frosinone, Gela e Venezia. Tornando alle misure relative alla Cigs (in scadenza il prossimo 4 novembre) la Regione Molise, dopo l’assemblea del soci Gam srl che si è tenuta lunedì scorso, ha ottenuto da Finmolise spa somme per 630 mila euro “in conto di riserva vincolata per operazioni di exit strategy dalla filera avicola molisana”, necessarie per le quote Tfr (434.673,00 euro), oltre che la proroga dei contratti di affitto di azienda rispettivamente verso Solagrital (114.192,00 euro) e Avicola Molisana (41.480,00 euro) e per il costo della vigilanza del mangimificio pari a oltre 13 mila euro annue.

Intanto il prossimo 30 gennaio, secondo gli accordi, riprenderà l’attività dell’incubatoio con i primi 30 operai che sono stati convocati il 6 e 7 novembre da Avicola Vicentina per ricevere la loro disponibilità, secondo il contratto definito negli incontri precedenti.