Pronto soccorso salvo al fotofinish

Arrivano altri medici, revocato il provvedimento che avrebbe portato il reparto della medicina d’urgenza a funzionare solo 12 ore

Il ‘salvataggio’ del Pronto Soccorso di Agnone porta anche il nome di due medici, Ettore e Andrea Iavicoli, figli di Nicola, l’indimenticabile primario di chirurgia del Caracciolo che fece diventare un’eccellenza della sanità regionale il reparto da lui diretto. Andato in pensione, Iavicoli è sempre rimasto legato ad Agnone ed oggi i suoi due figli, entrambi medici, hanno dato la loro disponibilità a prestare servizio al Caracciolo per mantenere così in funzione il Pronto Soccorso, 24 ore su 24. Una bella storia che potrebbe riservare anche ulteriori sviluppi. Infatti il papà, Nicola, si è dichiarato anche disponibile a rimettere in funzione il reparto di Chirurgia, con una convenzione specifica con l’Asrem. Una prospettiva che significherebbe riportare il Caracciolo alle punte d’eccellenza toccate in passato.

Ma torniamo alla notizia di oggi, il Pronto soccorso di Agnone è dunque salvo, c’è l’ufficialità: continuerà a fornire prestazioni h24. La comunicazione ufficiale della revoca al precedente provvedimento, che dall’8 luglio avrebbe dimezzato le ore del Pronto soccorso del ‘Caracciolo’ portandole a 12, è a firma di Antonio Lucchetti che scrive: «Con la proficua definizione di reclutamento di un dirigente medico mediante contratto libero professionale e di un dirigente medico specialista ambulatoriale, considerato che con nota protocollo n.60636 del 3/7/2019 il dott. Benedetto Potena (responsabile PS di Isernia, ndr) comunicava che, alla luce del proficuo esito delle suddette procedure le criticità precedentemente evidenziate possono ritenersi al momento superate, si dispone la revoca di quanto già disposto con nota protocollo n. 57988 del 25/06/ 2019 ed il ripristino delle attività presso Il PS del PO di Agnone in guardia attiva h24». La nota dell’Asrem segue quanto già annunciato dal consigliere regionale Andrea Greco del M5s. Quello che viene da pensare e che ha fatto notare lo stesso consigliere regionale agnonese, è che senza l’intervento della politica l’azienda sanitaria molisana avrebbe dimezzato il servizio senza pensarci due volte. «Ciò che lascia interdetti, in tutta questa storia, è l’atteggiamento remissivo, quasi passivo di alcune figure apicali dell’Asrem che davanti alla carenza di medici stavano per decretare la chiusura del Pronto Soccorso di Agnone invece che tentare in ogni modo di reperire professionisti», ha commentato infatti il consigliere Greco.

Insomma, per una volta la politica risolve un problema, invadendo anche campi solitamente di appannaggio dei tecnici. Altra cosa da notare è che il politico che è intervenuto e ha risolto questa delicata vicenda è un consigliere regionale di opposizione. Greco lo ha fatto perché è agnonese e perché conosce bene i disagi che vivono i suoi concittadini. L’intero territorio montano si sarebbe aspettata un’azione congiunta anche da parte degli altri consiglieri regionali, quelli di maggioranza magari. Invece non ci sono stati né interventi sulla stampa, né risultano attività nelle sedi istituzionali. Oppure, forse, hanno lavorato nell’ombra, senza dare visibilità al loro impegno, anche se come ipotesi sembra abbastanza remota. A conti fatti il Pronto soccorso è salvo non grazie alla Regione Molise o all’Asrem, ma grazie ad un giovane consigliere regionale di minoranza che risponde al nome di Andrea Greco.