E’ stata firmata ieri, martedì 29 marzo, l’ordinanza del capo del Dipartimento di Protezione civile Fabrizio Curcio per regolare gli aiuti per l’accoglienza dei rifugiati ucraini
Trecento euro al mese per gli adulti e 150 per i bambini.
E’ questo il contributo di sostentamento che il governo italiano darà direttamente ai profughi ucraini che hanno trovato rifugio in Italia e che hanno provveduto autonomamente alla loro sistemazione.
Soldi che verranno versati solo per 90 giorni o per 60 dopo che, eventualmente, il rifugiato avrà trovato lavoro. A percepire il contributo per i bambini saranno i genitori, se presenti con loro in Italia, o i tutori legali nominati dai tribunali dei minorenni per tutti coloro giunti senza genitori, anche se accompagnati da altri familiari o da educatori di comunità.
Per quanti invece troveranno accoglienza grazie all’intervento delle associazioni del terzo settore o del volontariato o di enti religiosi, il contributo (così come avviene per i migranti ospiti dei centri di accoglienza) andrà agli enti che parteciperanno ai bandi che la Protezione civile emetterà nei prossimi giorni per reperire ulteriori 15mila posti.
Si tratta della cosiddetta accoglienza diffusa: gli ucraini potranno dunque essere sistemati dalle associazioni presso piccole strutture nella loro disponibilità ma anche presso famiglie solidali che dovranno manifestare loro la volontà di ospitare dei rifugiati. Con la quota, per persona al giorno (base d’asta innalzata a 33 euro dal Viminale), le associazioni dovranno provvedere a tutti i servizi per i rifugiati, dal pocket money alla spesa all’assistenza legale, e offrire alle famiglie un rimborso per i costi di accoglienza sostenuti. Rimborso che verrà deciso di volta in volta a seconda dei protocolli che verranno stipulati dopo l’aggiudicazione dei bandi.
Sono queste le linee guida dell’ordinanza firmata ieri, martedì 29 marzo, dal capo del Dipartimento di protezione civile Fabrizio Curcio per disciplinare gli aiuti per l’accoglienza dei rifugiati ucraini presenti nel nostro Paese che intanto hanno già superato quota 75.000.
Il contributo diretto
Per evitare speculazioni, nessun contributo verrà erogato direttamente a chi ospita rifugiati ucraini. Saranno gli stessi profughi, dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno, a fare richiesta sulla piattaforma dedicata della Protezione civile, specificando la composizione dell’eventuale nucleo familiare. Riceveranno 300 euro gli adulti e 150 i figli minori o eventuali altri bambini di cui si è stati nominati ( da un tribunale italiano) tutore legale.
Le famiglie nella rete del Terzo settore
Cosa diversa, invece, per le tantissime famiglie solidali che hanno già aperto le porte di casa loro a donne e bambini o che sono intenzionate a farlo. Non potranno farlo in autonomia ma dovranno rivolgersi ad associazioni del Terzo settore o enti religiosi che dovranno innanzitutto verificare l’esistenza dei requisiti indispensabili per l’ospitalità. Verranno quindi inseriti nella rete di queste associazioni che parteciperanno ai bandi per il reperimento di altri 15.000 posti.
I contributi alle Regioni
Nell’ordinanza firmata da Curcio anche la cifra di 1.520 euro a profugo per le spese di assistenza sanitaria sostenute. I rifugiati avranno infatti diritto, una volta in possesso della tessera sanitaria temporanea, a godere di tutta l’assistenza come qualsiasi cittadino italiano.