Presunto razzismo in Prima Categoria, punita la Lokomotiv Riccia: 0-3 a tavolino e -1 in classifica

La formazione fortorina aveva abbandonato il campo poco prima della fine del primo tempo. Nel provvedimento disciplinare del Giudice Sportivo si evidenzia che “l’arbitro non aveva sentito alcun insulto razzista”

Partita persa a tavolino con il punteggio 3-0 la Lokomotiv Riccia e penalizzazione di un punto in classifica, oltre ad un’ammenda di 300 euro e la squalifica dell’allenatore, Davide Morrone, fino al 6 aprile prossimo. La formazione fortorina, che milita nel campionato di Prima categoria, come evidenziato in un comunicato stampa della società, aveva abbandonato il campo in seguito ad un presunto insulto razzista rivolto ad un suo giocatore da un altro dell’Asd Sant’Angelo Limosano che, nelle ore successive alla gara, ha raccontato la sua versione anche sui social.

Il Giudice Sportivo Territoriale, nel comunicato diffuso dal Comitato Regionale Molise della Figc-Lnd, si è così espresso sugli episodi di domenica scorsa, 27 marzo: “Letto il referto arbitrale, rileva che: al 45’ del primo tempo, sul risultato di S. Angelo Limosano – Lokomotiv Riccia 1-0, i calciatori delle due società venivano coinvolti in una mass confrontation a seguito della quale l’arbitro adottava gli adeguati provvedimenti disciplinari”.

Proprio in quel frangente, “tutti i calciatori della società Lokomotiv Riccia manifestavano all’arbitro l’intenzione di rinunciare a proseguire l’incontro in quanto – a loro dire – un proprio compagno di squadra era stato oggetto di offese ed insulti razzisti da parte di un calciatore locale; l’arbitro, che non aveva sentito alcun insulto razzista, invitava i tesserati della squadra ospite riprendere il gioco a non abbandonare il terreno di gioco e a proseguire la gara. Gli stessi, però, non desistevano dal proprio proposito, abbandonavano il terreno di gioco e, dirigendosi nel proprio spogliatoio, rinunciavano al proseguimento della gara”. In ultimo, considerato che “la società Lokomotiv Riccia non ha fatto pervenire giustificazioni in merito, è da ritenersi rinunciataria a tutti gli effetti”.