Popoli e popolini

Perchè gli italiani detestano il risorgimentale inno di Mameli e scattano in piedi quando le bande cittadine suonano la Marsigliese?
Ancora in colpa per l’alleanza con Hitler?
O perchè Mazzini, Cavour e Garibaldi erano massoni e, probabilmente, mercenari?
O c’entra direttamente Giulio Cesare?
I francesi vanno fieri per Napoleone, i francotedeschi per Carlo Magno, gli inglesi “God save all the Queens ever”, spagnoli e portoghesi decantano i conquistadores, belgi ed olandesi sono fieri detentori del controllo dei diamanti sudafricani, per non parlare dei “fenomeni” d’oltreoceano o degli egiziani che ripropongono faraonici fasti.
Eppure hanno depredato, sfruttato e ucciso almeno quanto noi, più di noi.
Ma noi, no. Noi ci vergogniamo.
E giustamente, ma di noi stessi dovremmo vergognarci, non di chi, nel bene o nel male, ci ha rappresentato, mettendoci nome e faccia.
Facile criticare, difficile agire, salvo che non si tratti di festeggiare la vittoria in una finale degli europei o dei mondiali.
Inutile patriottismo ad orologeria, sterile nazionalismo pretestuoso.
La differenza tra Popolo e popolino è tutta qui.
Piaccia o meno.
Paradossalmente, se non saremo colpiti dall’ISIS (ammesso e non concesso che sia quel che dicono) sarà proprio per questo pavido atteggiamento: qui non servono attentati, qui fanno già tutti come gli pare.