di Costantino Castiglione
“Fare per fermare il declino” questo il nome di un partito prettamente centrista nato per volere di Oscar Giannino nel 2012. Il partito liberale europeista in sè per sè ha avuto vita breve, però molto esplicativo è il suo nome che potrebbe riassumere quello che dovrebbe essere il compito e la meta finale di ogni politico e di ogni società democratica. Una politica quella italiana che al giorno d’oggi vive nel caos e che rappresenta per i giovani del nuovo millennio un grande punto interrogativo. Un malcontento generale quello verso la politica, che colpisce le nuove e le vecchie generazioni, manifestandosi in questi ultimi come totale assenza di speranza e fiducia nelle istituzioni.
L’insoddisfazione verso il sistema politico e la protesta contro i partiti principali, dunque, ha raggiunto limiti estremi, irrilevanti e quasi irrilevabili, dal punto di vista statistico. I giovani sono l’amplificatore del ri-sentimento politico della società italiana. Ma a “differenza” dei più grandi, non appaiono rassegnati, nè semplicemente frustrati. Il distacco non si traduce in antipolitica. Al contrario, al malcontento politico rispondono con tanta partecipazione in tutti gli ambiti, in tutte le direzioni. Mostrano, infatti, livelli massimi di impegno sui problemi del quartiere e della città, del territorio e dell’ambiente. Sono i più presenti nelle manifestazioni pubbliche di protesta. I giovani rappresentano il futuro del nostro paese, pertanto bisogna puntare sulle loro aspettative lavorative, sui loro progetti, investendo maggiormente sulle loro potenzialità.