Piano Sociale, al Molise 2,16 milioni di euro
Il riparto delle risorse nazionali sarà approvato nel corso della prossima Conferenza Unificata prevista mercoledì
Sarà trattato nella prossima riunione della Conferenza Unificata prevista mercoledì prossimo, il riparto per il Piano sociale nazionale che, per la prima volta, viene considerato quale atto di programmazione nazionale delle risorse riguardanti il Fondo nazionale per le politiche sociali, individuando interventi e servizi necessari per definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali da garantire su tutto il territorio nazionale. Un riparto da 275.964.258 euro (un milione in meno dello scorso anno): per il Molise in arrivo 2.160.000 euro. Di questo importo, oltre 266 milioni di euro sono ripartiti alle Regioni mentre 9,2 milioni sono riservati alla quota attribuita al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per gli interventi a suo carico e la copertura degli oneri di funzionamento per il raggiungimento degli obiettivi istituzionali.
Le voci finanziate sono molte: dal segretariato sociale alla telefonia sociale, fino ai centri di ascolto tematici. Poi anche servizio sociale professionale, valutazione multidimensionale, servizio per l’affidamento minori, per adozione minori, ecc. E ancora interventi quali mensa sociale e servizi per l’igiene personale, per sostegno a specifici target in emergenza sociale, distribuzione pasti e/o lavanderia a domicilio, assistenza domiciliare integrata con servizi sanitari, ecc. Fanno parte delle voci finanziate anche i servizi accoglienza di adulti e anziani, i centri per le famiglie, centri diurni riabilitativi, laboratori, centri di aggregazioni sociali, ecc. La quota dovrà occuparsi anche delle residenze per anziani, strutture per disabili, comunità educativo-assistenziali, ecc. e dare supporto all’inserimento lavorativo, buoni spesa o buoni pasto, interventi per senza dimora, contributi economici per servizi alla persona, per alloggio, per i servizi scolastici, ad integrazione del reddito familiare, ecc.
Il Piano allegato al provve- dimento deve essere considerato di transizione, lasciando un certo grado di libertà
alle Regioni e ai territori nell’utilizzo delle risorse. Per questo – viene reso noto – in sede di prima applicazione, resterà valido il riferimento alla matrice di macro-livelli e aree di intervento su cui dal 2013 le Regioni programmano le risorse del Fondo e che, per non più del 40% della quota trasferita, l’unico limite all’utilizzo del FNPS sia rappresentato dal complesso degli interventi e dei servizi sociali come delimitato dalla stessa matrice.