Pensioni, Quota 100? Costa meno se continua

Silvana Di Benedetto, esperta previdenziale, la pensa al contrario di Renzi

Silvana Di Benedetto esperta previdenziale

In questi giorni tutti i Media parlano delle dichiarazioni di Matteo Renzi che ha detto: «Togliamo Quota 100, costa troppo». Ebbene una ex funzionaria dell’Inps di Isernia, l’esperta di previdenza Silvana Di Benedetto, dopo aver ascoltato l’ex premier inrevistato da Bruno Vespa, in una sua lettera aperta al conduttore della Rai, scrive così: «Chiedo, al Dr. Vespa, importante conduttore televisivo della RAI, di farsi promotore verso i vertici della stessa affinchè i cittadini italiani possano essere informati dei contenuti della Legge di stabilità 2020, di cui si parla tantissimo, in questi giorni, sia in TV che sugli altri mezzi di comunicazione attraverso trasmissioni di approfondimento come “Porta a Porta”. Mi viene il dubbio che sommando le cifre occorrenti per i vari capitoli di bilancio, ed escludendo quella prevista per la “quota 100”, siamo ben oltre i 23 miliardi occorrenti per evitare le clausole di salvaguardia dell’IVA. Mi chiedo: come mai non le facciamo scattare? Ho escluso la “quota 100” perché costa meno se continua a operare anche per gli anni successivi e non se viene abolita. Mi permetto di dire queste cose perché da ex funzionario, in pensione da otto mesi (dopo aver lavorato per quasi 42 anni e avendone 65 di età), conosco la normativa delle Pensioni Pubbliche e anche un po’ di quelle Private. Sono disponibile, pertanto, a confrontarmi con coloro che continuano a dire che mantenere questa riforma costa 20 miliardi e che è esclusivamente a carico delle future generazioni. La RAI, quale Servizio Pubblico, dovrebbe essere sensibile a questo tipo di richieste da parte dei cittadini informando i telespettatori sui vari argomenti di attualità e non. Il mio nome è Silvana Di Benedetto e spero che Lei, Dr. Vespa, o qualche altro suo/a collega, prenderete sul serio questo mio appello perché i cittadini hanno bisogno di chiarimenti su misure che incidono sulla vita quotidiana e, soprattutto di certezze.  Il “SALVO INTESE” non contribuisce a rassicurarli».