“Alesia e i suoi compagni di viaggio” ospitano, nella consueta rubrica domenicale, il contributo di Sergio Zarrilli, che di cuore ringraziano.
Progetto Medici Sentinella per patologie ambiente correlate
La collaborazione tra il settore ambientale e il settore sanitario della nostra società è fondamentale per proteggere la salute umana dai rischi di un ambiente malato e per creare ambienti fisici e sociali basati sulla promozione della salute. Si stima che il 24% delle malattie e il 23% delle morti possano essere attribuite ai fattori ambientali e che più di un terzo delle patologie nei bambini è dovuto a fattori ambientali modificabili. L’inquinamento di origine ambientale è ubiquitario e capillare, interessa tutta la popolazione e riguarda non solo le patologie neoplastiche, ma anche la maggioranza delle patologie cronico-degenerative. Il progetto dei Medici Sentinella nasce dall’incontro tra la Federazione degli Ordini dei medici e l’ISDE (l’associazione dei medici per l’ambiente); una Rete Italiana di medici sentinella per l’ambiente (RIMSA) è la proposta per individuare l’emergere di malattie trasmissibili e non trasmissibili che potrebbero riproporre condizioni simili alla pandemia da COVID-19. La funzione della rete dei Medici Sentinella è quella di monitorare incidenza, prevalenza e progressione di una malattia o di una serie di patologie nel tempo in gruppi di popolazione o in zone geografiche prestabilite. Il termine “medico sentinella”, o meglio “rete di medici sentinella” deriva principalmente dalla funzione di guardia deputata alla tutela della popolazione dai rischi legati alla salute, ma anche da quella di osservatorio privilegiato per le istituzioni sanitarie pubbliche. Il medico e il pediatra di famiglia possono, nell’ambito delle proprie funzioni operative, svolgere un ruolo principale nell’individuazione di malattie sentinella. Sia in occasioni di epidemie con caratteri di novità (COVID-19) sia in fase di osservazioni di aumento di casi sospetti per malattie ambiente-correlate il medico di famiglia rappresenta una fonte principale e straordinaria di informazioni e di suggerimenti. Che, però, devono necessariamente essere rivolti, in forma di ulteriore collaborazione, alle Istituzioni orientando così l’autorità decisionale. Produrre conoscenze adeguate, infatti, non ha impatto sulla salute finché queste non sono trasferite efficacemente ai decisori politici. Siamo anche certi che, al di là dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, il lavoro dei MS possa svolgersi anche in altri ambiti che riguardano la salute della collettività a cui si appartiene e con le stesse modalità operative. In fondo il cuore del problema è che l’attuale modello di sviluppo persegue una crescita illimitata, promuove un’economia dello spreco a uso intensivo di energia e di risorse, che generano rifiuti e inquinamento e dissipano le risorse naturali della Terra. La sfida cruciale è passare a un sistema che sia economicamente valido, ecologicamente sostenibile e socialmente equo. Nella nostra Regione, per quanto riguarda la tutela dell’ambiente in funzione della salute della collettività, si può senz’altro affermare che esiste una lunga storia di sensibilità ed esperienze condotte in tema di prevenzione primaria per la realizzazione di specifici studi territoriali basati su oggettive rilevazioni; la presenza poi, da oltre 10 anni, di una forte e motivata Commissione Ambiente istituita presso gli Ordini dei Medici di Campobasso e Isernia ci ha consentito di intraprendere numerose iniziative locali e nazionali, proponendo eventi formativi e informativi in tema di educazione ambientale, dedicati al personale sanitario e ai cittadini interessati. Dal marzo 2019 sono state organizzate in regione Molise iniziative finalizzate alla formazione di una rete regionale di medici sentinella per la sorveglianza epidemiologica del territorio e per una conseguente rilevazione statistica utile per mettere in atto procedure di prevenzione primaria in collaborazione con altri operatori del SSR. In particolare, a Campobasso e coordinato dall’ISDE, uno dei progetto si prefigge di fornire un contributo concreto al problema pandemia, in stretta collaborazione con ASReM, ARPA Molise, UNIMOL e Ordine dei Medici cercando di potenziare le azioni di prevenzione in ogni loro forma. Sempre in riferimento al COVID 19 si avrà particolare cura nella segnalazione di casi a rischio per condizioni socioeconomiche di particolare gravità. Ma, non solo nuova pandemia; è possibile raccogliere dati per uno studio epidemiologico su patologie oncologiche, cardiache, respiratorie, disturbi del neurosviluppo, disturbi del comportamento alimentare, abuso su minori ecc., partendo dal presupposto che solo conoscendo l’entità di un problema lo si può affrontare correttamente. Confidando nella condivisione di quanto proposto e nella convinta partecipazione di quanti, a vario titolo, si occupano della salute dei cittadini e della salubrità dell’ambiente in cui viviamo.
Sergio Zarrilli
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