Parto indolore al Cardarelli, il Comitato Molisanità: “E al San Timoteo?”

Dopo la notizia dell’attivazione del nuovo progetto sperimentale della Partoanalgesia o “parto indolore” al Cardarelli di Campobasso intervengono le rappresentanti del Comitato Molisanità L113, Cinzia Ferrante, Debora Staniscia e Alessandra Di Pasquale. “E’ fresca la notizia dell’attivazione di un nuovo progetto sperimentale presso l’ospedale Cardarelli di Campobasso che riguarda la Partoanelgesia o più comunemente conosciuta come “parto indolore” o “epidurale”. Grazie all’attivazione di questo servizio, le partorienti potranno vivere un travaglio naturale ma senza avvertire i dolori che lo accompagnano (doglie).
Siamo fiduciose che analoga disposizione venga introdotta velocemente anche al San Timoteo che, ricordiamo, è il punto nascite a rischio chiusura in regione e necessita assolutamente di validi progetti per renderlo più attrattivo all’utenza, in modo da frenare la mobilità passiva che tanto danneggia le casse della Sanità molisana. Ci dispiacerebbe molto che il Punto Nascite termolese venisse citato solamente per arricchire i proclami di alcuni, senza però ricevere realmente la giusta attenzione che merita.
Nonostante riteniamo questo un validissimo progetto, sorgono diversi dubbi in merito alla sua messa in opera. Non è un segreto che anche il Cardarelli sia sotto organico ( e non ci risultano nuove assunzioni in vista), a tal punto che tra l’aprile e il maggio scorso, furono date disposizioni dai vertici Asrem, per trasferire ben 2 anestesisti dall’ospedale di Termoli a quello del capoluogo (successivamente ridimensionato ad un solo professionista) causando, nonostante il ridimensionamento del provvedimento, il blocco degli interventi ordinari all’ interno del nostro nosocomio.
Con quali professionisti verrà garantito questo servizio? Anche questa volta il San Timoteo verrà svuotato dei suoi camici bianchi (con tutto ciò che ne consegue a livello di assistenza) per rinvigorire l’Hub regionale e dar ancor più adito al pensiero di centralizzazione sanitaria??
Per far sì che un servizio sia valido e fruibile nel modo corretto è necessario dotarsi di personale sanitario qualificato allo scopo, oltre che di un’ organizzazione completa ed efficiente. Pertanto si auspica ,visto che l’attuale situazione non è la medesima, che vengano prima espletati i concorsi e le relative assunzioni e successivamente posti in essere taluni progetti. Questo perché il fulcro degli stessi deve concentrarsi sul concetto del benessere, della salute e, in questo caso, della salvaguardia della vita di madre e nascituro e non trasformarsi in una mera trovata politica o vettore di altri interessi.
A pensar male si fa peccato ma spesso non si sbaglia”.