Palazzo Vernucci, stanziati fondi per la messa in sicurezza
Firmata la convenzione tra il Comune di Guglionesi e la Regione Molise
REDAZIONE
L’annuncio era stato dato nelle scorse settimane dal sindaco di Guglionesi Mario Bellotti: Palazzo Vernucci sarebbe stato messo in sicurezza attraverso finanziamenti rientranti nell’emergenza terremoto. La decisione di metterlo in sicurezza e non abbatterlo come si era ipotizzato all’indomani delle scosse del 14 e 16 agosto scorso era stata presa dopo la lettura della relazione tecnica di Pietro Monaco, professore di Tecniche della costruzione al Politecnico di Bari. E così la scorsa settimana, dopo l’espletamento delle procedure burocratiche e la conclusione dell’iter tra il Comune di Guglionesi, la Protezione Civile e la Regione Molise, il sindaco Bellotti e il Governatore del Molise Donato Toma hanno firmato la convenzione che assegna al Comune bassomolisano a pochi chilometri dall’epicentro del sisma 300mila euro (per il momento) per la messa in sicurezza dello stabile nell’ambito degli interventi urgenti da effettuare a seguito del terremoto. Sicuramente una buona notizia non tanto per gli inquilini di Palazzo Vernucci, che i loro appartamenti li avevano dovuti lasciare ben prima del terremoto, quanto per tutti quelli delle abitazioni che “circondano” il colosso di cinque piani e che sono stati sgomberati dalle loro abitazioni che, per un paradosso del caso, sono state costruite con metodi antisismici ma che, in caso di crollo del “mostro”, potrebbero essere raggiunte da cemento e calcinacci. Le scosse di agosto, infatti, non avevano fatto altro che aggravare la situazione di Palazzo Vernucci, un palazzo alto 25 metri ma costruito su un terreno gravato da frane e smottamenti che nel corso degli anni si è spostato con un movimento di rotazione creando un dislivello di 15 centimetri e costringendo gli inquilini a dover traslocare altrove. Ora, dopo la firma della convenzione, sarà effettuata una gara a evidenza pubblica semplificata in procedura di urgenza per accorciare i tempi della burocrazia e individuare la ditta che dovrà effettuare i lavori e permettere alle famiglie sgomberate ad agosto di rientrare nelle proprie abitazioni. Per i lavori, stando a quanto affermato finora, non sarà utilizzata la tecnica del puntellamento. Due erano state le opzioni prospettate da un lato l’abbattimento che avrebbe avuto dei costi notevolmente maggiori e dall’altro lato la messa in sicurezza dello stabile che potrebbe aprire anche all’eventualità, in futuro, di recuperare gli appartamenti che attualmente sono evacuati e inutilizzabili. Adesso gli inquilini e tutti i residenti della zona attendono solo che i lavori possano finalmente iniziare per iniziare a vedere la fine in fondo al tunnel.