Ospedale sul viale del tramonto, chiuse anche le cucine del Caracciolo
Il servizio di ristorazione sarà esternalizzato alla Cooperativa Tre Stelle
AGNONE
Punto nascita, Otorinolaringoiatria, Pediatria, Chirurgia. E’ l’elenco dei “caduti”, non in guerra, ma dentro l’ospedale “Caracciolo” di Agnone. E non per mala-sanità, ma per colpa della politica. All’elenco dei reparti chiusi e dismessi nell’arco degli anni e ella faccia delle rassicurazioni date di volta in volta da Iorio, Frattura e ora Toma, si aggiunge ora anche la voce “Cucina”. Dal 1° febbraio prossimo il servizio sarà affidato ad una ditta esterna, ciò significa che il servizio interno sarà cancellato. A confermarlo è l’assessore comunale Edmondo Amicarelli che lo avrebbe appreso direttamente dal direttore amministrativo Forciniti. In realtà si parla di una «chiusura provvisoria», ma anche un idiota capisce che una volta chiuso sia pure provvisoriamente un servizio pubblico non verrà mai ripristinato.
Motivo della chiusura? Semplice, la carenza di “clientela”, cioè di pazienti che possano usufruire dei pasti preparati nelle cucine del “Caracciolo”. Sono appena quattordici, infatti, i posti letto dell’unico reparto superstite, quello di Medicina. E quattordici potenziali pazienti che mangiano non giustificano la presenza giornaliera di quattro dipendenti nelle cucine ospedaliere. La dura legge dei numeri si abbatte dunque anche sui cuochi. Tra una settimana dunque, la cucina del “Caracciolo” chiuderà i battenti e il servizio di ristorazione sarà esternalizzato, affidato alla Cooperativa Tre Stelle che in passato ha lavorato negli ospedali di Larino e Termoli. Non si capisce bene se ci sia già stato o se ci sarà nei prossimi giorni un bando di gara per l’affidamento del servizio ristorazione. L’assessore Amicarelli ha dichiarato che «il provvedimento è su scala regionale e rientra nelle direttive dell’Asrem, pronta ad attuarlo anche per gli altri nosocomi». Sempre l’assessore comunale di Agnone riferisce di aver avuto assicurazione da Forciniti che il «personale delle cucine sarà riconvertito all’interno del “Caracciolo”». Resta da capire cosa si farà fare, dentro un ospedale, ad un cuoco o a un aiutante cuoco una volta che è stata soppressa la cucina.