Ospedale, Marcovecchio invita Mattarella ad Agnone

Lettera del sindaco al Presidente della Repubblica: «Da giugno il Pronto soccorso funzionerà solo di giorno»

«Solo sulla carta il San Francesco Caracciolo, dal D.M. 79/2015 (c.d. Decreto Balduzzi) è stato riconosciuto ”Ospedale di Area particolarmente disagiata”. Solo sulla carta poiché, nonostante il riconoscimento che certifica – di fatto – una criticità infrastrutturale e, di conseguenza, una utilità del presidio sanitario, non si è mai tramutata in qualcosa di concreto».

Sono le parole di Lorenzo Marcovecchio, sindaco di Agnone, messe nero su bianco in una lettera indirizzata al premier Conte e al presidente della repubblica Mattarella. Dopo voci circa le dimissioni del primo cittadino di Agnone, in segno di protesta contro i tagli all’ospedale “Caracciolo” e dopo le indiscrezioni circolate in base alle quali il sindaco sarebbe pronto a guidare una protesta di massa, addirittura il blocco della fondovalle Trigno, è lo stesso Marcovecchio a ricondurre la battaglia per l’ospedale in qualcosa di più attinente alle sue inclinazioni di avvocato. Il sindaco ha preso carta e penna e ha scritto ai vertici dello Stato. «Le diverse motivazioni, – continua Marcovecchio nella lettera a Mattarella e Conte – in primis quella della carenza di personale sanitario, hanno portato ad un annullamento della struttura con la concreta ipotesi che, dal prossimo mese di giugno, il Pronto Soccorso (o, meglio, quello che resta di tale reparto sprovvisto di un cardiologo e di un anestesista), passi da h 24 ad h 12.

Non v’è chi non veda come questo rappresenti l’ennesimo sfregio nei confronti di una comunità che, con tenacia, decide di restare ed investire il proprio futuro in un territorio sicuramente svantaggiato. Non v’è chi non veda come questa politica scellerata vada in senso opposto a quelle numerose misure, anche economiche, che vengono messe in atto per garantire uno sviluppo strategico a quelle aree interne penalizzate non solo e non tanto per la loro posizione geografica, quanto per una gestione politica passata, che non è stata lungimirante e non ha investito in infrastrutture curandosi, più che altro, di mantenere il proprio orticello elettorale per garantirsi una pronta e sicura rielezione. Sono a chiedervi di interessarvi concretamente al problema segnalato – aggiunge in chiusura il primo cittadino di Agnone – magari anche con una vostra visita, che sarebbe, per noi, un inequivocabile segnale di vicinanza. Non dimenticatevi delle aree interne – conclude l’avvocato agnonese – non dimenticatevi di quel pezzo della nostra Nazione che, quotidianamente vive e lotta in silenzio».