Ordini dei Medici, Anelli: «La sanità torni ad essere una priorità per il governo»

Il presidente nazionale ha partecipato a Campobasso allincontro “Crisi del sistema delle cure e principio di equità, è ancora possibile un patto di salute tra Stato e cittadino?” con i vertici sindacali ed esperti di politiche sanitarie che lanciano l’allarme: «Tagli lineari al pubblico e sgravi fiscali al privato». Cartabellotta (fondazione Gimbe): «Milioni di persone non sono state curate»

«L’autonomia differenziata è la vera preoccupazione. Noi sosteniamo l’idea che il ministero della Salute abbia un ruolo centrale, anche nella gestione delle risorse, utilizzando una parte del fondo nazionale per colmare le disuguaglianze durante questo ventennio di sanità delle regioni. Chiediamo, dunque, che la sanità torni ad essere una priorità per il governo perché la salute è un bene comune e un modo per incentivare la produzione, migliorare l’occupazione, aumentare il Pil e ridurre il disagio sociale». Il presidente nazionale dell’Ordine dei Medici, Filippo Anelli, “irrompe” nell’agenda Meloni da Campobasso intervenendo all’incontro di oggi pomeriggio, venerdì 12 maggio, all’Ex Gil dal titolo “Crisi del sistema delle cure e principio di equità, è ancora possibile un patto di salute tra stato e cittadino?”.

Diversi gli ospiti e gli esperti illustri che intervenuti all’incontro – organizzato dall’Omceo di Campobasso e aperto anche ai cittadini – tra i quali Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe e collegato da remoto, il quale ha incentrato il suo intervento sulle «milioni di persone che non sono state curate»; Antonio Magi, segretario nazionale Sumai Assoprof; Ivan Cavicchi, docente universitario, divulgatore ed esperto di politiche sanitarie, oltre al presidente dell’Ordine dei Medici di Campobasso, Giuseppe De Gregorio, ai vertici dei più importanti sindacati medici, al commissario ad acta alla sanità, Donato Toma e al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi del Molise, Luca Brunese.

«Abbiamo bisogno di una bella rimpolpata di risorse – aggiunge il presidente Anelli – per riprendere quello che è stato il miglior servizio sanitario al mondo. In questi 20 anni che è stato gestito dalle Regioni le disuguaglianze una regione e l’altra e tra i cittadini non sono state colmate». Sul Pnrr, sono stati appostati «15 miliardi in sanità che devono essere ben utilizzati. Una parte per cambiare le grandi macchine e adeguare gli ospedali all’attività antisismica, ma la vera scommessa – conclude Anelli – rimane quella sul territorio con le case di comunità che però restano ancora una prospettiva in assenza di un accordo con la medicina generale». (adimo)