Ecco un contributo per chiarire bene come stanno le cose, la sentenza della Corte di Cassazione proprio del 30 dicembre scorso così come lo riporta il sito web asaps.it
«La sentenza è interessante perché delinea con chiarezza i tre fondamentali obblighi comportamentali del «dovere di attenzione» del conducente teso all’avvistamento del pedone: – ispezionare la strada dove procede e quella che sta per impegnare; – mantenere un costante controllo del veicolo in rapporto alle condizioni della strada e del traffico; prevedere tutte le situazioni che la comune esperienza comprende, in modo da non costituire intralcio o pericolo per gli altri utenti della strada, e in particolare per i pedoni. Solo quando il conducente del veicolo a motore dimostra di avere rispettato tutti e tre questi parametri se ne può ipotizzare l’assenza di responsabilità per l’investimento di un pedone, in modo conforme al principio dell’affidamento in ambito stradale, che – per quanto vada applicato in modo rigoroso per garantire la sicurezza della circolazione stradale – non può imporre obblighi impossibili e inesigibili, «votando l’utente della strada al destino del colpevole per definizione o, se si vuole, del capro espiatorio».