Omicidio Serena Mollicone, il principale indagato vive in Molise

Immediate le dichiarazioni dell''avvocato della famiglia Mottola

VENAFRO

Nella svolta sull’omicidio di Serena Mollicone i sospetti della Procura portano in Molise. É residente a Sesto Campano Marco Mottola, proprietario di un negozio di giocattoli a Venafro, e attualmente indagato insieme al padre Franco, ex maresciallo dei carabinieri e all’epoca comandante della stazione di Arce, e la madre Anna, con l’accusa di concorso morale nell’omicidio.

I fatti risalgono al 1° giugno del 2001 quando la ragazza scomparve da Arce, piccolo centro in provincia di Frosinone e venne poi trovata priva di vita, con le mani e i piedi legati e la testa stretta in un sacchetto di plastica, in un boschetto ad Anitrella, frazione del vicino Monte San Giovanni Campano.

É stata depositata ieri, lunedì 18 febbraio, l’informativa conclusiva in Procura a Cassino nella quale vengono tratteggiate le ipotesi a carico dei tre indagati.

Secondo gli inquirenti, Serena Mollicone sarebbe stata uccisa in caserma nel corso di una lite e sbattuta con la testa contro una porta dell’alloggio di servizio dell’ex maresciallo della stazione di Arce.

Immediate arrivano le dichiarazioni del Consulente della Difesa della famiglia Mottola Carmelo Lavorino riportate dal “Quotidiano del Lazio”: «”Leggo con fastidio e stupore articoli dal titolo “Il cerchio si stringe attorno al glio del maresciallo”, “Il delitto è avvenuto in caserma”, “Serena sbattuta con forza contro la porta della caserma”,
“Un’informativa/rapporto dei Carabinieri incastra il figlio del maresciallo” e similari, dove – precisa l’avvocato:
(1) si travisano gli esiti degli accertamenti tecnici che qualche ignorante continua imperterrito a
chiamare impropriamente “perizie” (così dimostrando di “ignorare” la procedura penale),
(2) si strumentalizzano alcune nostre Eccellenze (leggere “RIS”), facendo credere all’opinione pubblica
che i RIS concludano in tal senso…mentre non è vero,
(3) si attribuisce a un atto di parte – l’informativa – una valenza investigativa, tecnica e scientica
spropositata, dimenticando le regole del “giusto processo” e della cautela,
(4) non si tiene conto delle confutazioni della Difesa.
Ricordo a tutti che molti anni fa venne scritto, sempre a proposito del delitto di Arce: “Il cerchio si è stretto attorno al carrozziere Carmine Belli”. Ebbene, questi si fece ingiustamente 18 mesi di ingiusta detenzione e venne assolto SOLTANTO grazie a noi del Pool di Difesa, in quanto demolimmo l’impianto accusatorio dei due Pubblici ministeri e impedimmo un terribile errore giudiziario. Ritengo che gli Inquirenti siano entrati, ancora una volta, nel deserto dell’innamoramento del sospetto e dell’ipotesi per non uscirne più, avvolti dal pregiudizio del gruppo e dell’équipe e dall’autoconvincimento riverberante. Aspettiamo la chiusura delle indagini, aspettiamo le carte, poi analizzeremo e valuteremo sia gli aspetti difensivi, sia quelli per individuare il vero assassino di Serena Mollicone».