Omicidio Micatrotta, parla il Ris: “Sugli abiti dell’imputato De Vivo nessuna traccia di sangue”

Fra i testi chiamati a deporre oggi in Corte d’Assise, l’ufficiale dei Carabinieri Ris, un medico legale, un perito informatico e due Carabinieri che condussero indagini nell’immediatezza. Presente in aula anche l’imputato

Oggi, 18 maggio 2023, presso il tribunale di Campobasso si è tenuta un’udienza cruciale nel processo a Giovanni De Vivo, l’unico imputato per l’omicidio di Cristian Micatrotta avvenuto nella notte di Natale del 2021. L’accusa si basa sul reato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione.

Durante l’udienza, sono stati chiamati a deporre 12 testimoni di parte civile e della pubblica accusa, anche se, a causa di impedimenti personali, la lista si è ridotta a 9. Nonostante ciò, le testimonianze rese hanno offerto un’importante prospettiva sull’orribile crimine.

La fase iniziale dell’udienza è stata dedicata agli aspetti tecnici dell’indagine. Due carabinieri, che hanno condotto le prime indagini immediatamente dopo il delitto, hanno testimoniato in merito agli accertamenti svolti presso le abitazioni di De Vivo (come sempre anche oggi presente in aula) e Alessio Madonna, una delle tre persone presenti sul luogo dell’omicidio. Sono state esaminate le prove relative alla ricerca di coltelli simili a quello utilizzato nell’omicidio.

Successivamente, è stato ascoltato un perito informatico che ha fornito dettagli sugli accertamenti tecnico-informatici condotti sui telefoni di De Vivo, Madonna, Micatrotta e Di Mario, al fine di ricostruire la sequenza degli eventi.

Uno dei momenti più rilevanti dell’udienza è stata la testimonianza del colonnello del Reparto investigativo scientifico dei Carabinieri (Ris), che ha presentato i risultati degli accertamenti ematici effettuati sui vestiti delle persone presenti sulla scena del crimine la notte dell’omicidio. È emerso che sugli abiti dell’imputato De Vivo non sono state trovate tracce di sangue, a differenza di quelli di Alessio Madonna, i quali presentavano sia tracce ematiche personali che appartenenti alla vittima. È stato anche rilevato che Madonna presentava ferite al palmo della mano sinistra compatibili con lesioni provocate da un oggetto tagliente.

Le testimonianze raccolte durante l’udienza di oggi gettano nuova luce su questo tragico caso. L’avanzamento del processo sarà seguito con grande interesse dalla comunità locale, in attesa di una giustizia che possa far luce su quello che è stato definito un delitto scioccante.


In buona sostanza all’ufficiale del Ris è stato chiesto se, con gli elementi a disposizione, era possibile ricostruire una ipotetica dinamica dell’omicidio. La risposta è stata negativa in quanto l’operatore del Ris avrebbe voluto indicare le sommarie informazioni rese dagli indagati per poter ipotizzare una iptetica ricostruzione. Quest’ultima parte non è stata ammessa alla deposizione, quindi la dinamica, per il momento resta ancora un fattore da determinare con certezza.


Per dovere di cronaca, presenti in aula oltre al pubbico ministero Sabusco, gli avvocati difensori di De Vivo, ovvero Mariano Prencipe e Giuseppe Stellato; di parte civile Fabio Albino, Domenico Fiorda e Roberto D’Aloisio.