Omicidio di Romina, gli investigatori Ris ricostruiscono la scena del crimine
Non appena saranno pronti i risultati delle tracce di Dna e del perito informatico che sta esaminando i cellulari della vittima e di Pietro Ialongo, (il 38enne che ha ucciso la ragazza colpendola con dieci coltellate), gli uomini del Reparto di investigazioni scientifiche ripercorreranno passo passo ogni azione di quella drammatica sera fino ad arrivare al momento del delitto. Nel corso dell’incidente probatorio alcuni testimoni cinesi avrebbero riferito di aver udito quella notte delle urla, poi subito il silenzio.
A loro dire non ci sarebbe stata alcuna discussione animata né tanto meno una colluttazione in quanto oltre quelle grida non avevano udito più nulla.
Da quell’abitazione non proveniva alcun rumore. L’uomo che non sopportava di essere stato lasciato dopo dieci anni di fidanzamento, prima le aveva stretto le mani al collo per impedire di urlare e poi l’aveva accoltellata con una decina di fendenti. Secondo le accuse mosse dalla procura quella sera Pietro Ialongo, che si trovava ancora in quell’appartamento perché stava cercando un’altra abitazione in affitto, aveva iniziato a discutere con Romina per via della macchina che aveva acquistato e che però era intestata alla ragazza.
A detta dell’uomo quella vettura era sua e quindi ne aveva rivendicato il possesso. La giovane con tutta probabilità aveva respinto quella sua richiesta. E proprio quel diniego aveva fatto infuriare il 38enne che aveva reagito trasformandosi in una furia scatenata. Ma sono solo ipotesi investigative, perché il movente più probabile resta sempre quello del rifiuto dell’accettazione della scelta di Romina, che aveva lasciato Pietro per un altro ragazzo.