Omicidio Cucchi, oggi la Cassazione decide
Alla sbarra per omicidio un carabiniere molisano

Omicidio Stefano Cucchi, la Cassazione decide sul caso che vede imputati quattro carabinieri, tra cui un molisano.

I giudici sono chiamati a decidere se confermare o meno la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Roma che il 7 maggio dello scorso anno ha condannato a 13 anni per omicidio preterintenzionale i due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro accusati del pestaggio di Stefano Cucchi, arrestato il 15 ottobre del 2009 e morto sette giorni dopo all’ospedale Sandro Pertini di Roma.

Di Bernardo è molisano, di Sesto Campano, sospeso dal servizio dal 2017, non si è presentato nelle ultime udienze perché gravemente malato, come ha dichiarato il suo avvocato Antonella De Benedictis. In secondo grado è stato condannato per falso a quattro anni Roberto Mandolini, all’epoca dei fatti comandante della stazione Appia e a due anni e mezzo per lo stesso reato Francesco Tedesco, il militare che con le sue dichiarazioni aveva per la prima volta parlato del pestaggio avvenuto nella caserma Casilina la notte dell’arresto.

Confermare le condanne comminate in Appello ai carabinieri imputati al processo per la morte di Stefano Cucchi e celebrare un nuovo processo di Appello “limitatamente al trattamento sanzionatorio” per Francesco Tedesco, il militare che con le sue dichiarazioni ha fatto luce sul pestaggio del 31enne romano, arrestato il 15 ottobre del 2009 e deceduto sette giorni dopo all’ospedale Sandro Pertini.

Sono le richieste del sostituto procuratore generale della Cassazione, Tomaso Epidendio, nella requisitoria pronunciata oggi davanti ai supremi giudici della V sezione penale della Cassazione. Il pg ha chiesto di rigettare i ricorsi presentati contro la sentenza del 7 maggio 2021. Il pg ha sollecitato invece un annullamento con rinvio per Francesco Tedesco, condannato a due anni e mezzo per falso, “limitatamente al trattamento sanzionatorio”.