Nuovo stadio della Roma, arrestato il presidente Acea

Avrebbe ottenuto dal gruppo Parnasi, l’impresa che dovrebbe costruire lo stadio e il cui vertice è finito in manette, la promessa di consulenze per un valore di circa 100mila euro. E’ stato arrestato ed è finito ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Roma sulla costruzione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle Luca Lanzalone, attuale presidente di Acea, la società multiservizi che tra le altre cose ha in mano anche la gestione idrica di Termoli nonché il depuratore del porto per il tramite della Crea Gestioni e che è prossima all’addio a Termoli avendo deciso di non accettare ulteriori proroghe del contratto già scaduto con il Comune, con cui i rapporti si sono notevolmente deteriorati proprio per la vicenda degli scarichi a mare al centro anche di una inchiesta della Procura di Larino. Il prossimo 30 giugno è previsto l’avvicendamento tra la Crea e il nuovo gestore temporaneo, la Florio Group.

Va però precisato che l’arresto di Lanzalone non è in alcun modo collegato con l’inchiesta del depuratore né con altre vicende molisane, ma riguarda la realizzazione del nuovo stadio della Roma Calcio che ieri mattina ha visto i carabinieri di Roma trarre in arresto nove persone con le accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione. Lanzalone, 49 anni, originario della Liguria, si era infatti occupato in veste di consulente del dossier dello stadio per conto della Giunta della sindaca Virginia Raggi dopo le richieste di modifiche, volute proprio dall’Amministrazione M5S, al progetto originario della società calcistica giallorossa. Stando a quanto emerge in queste ore, gli inquirenti ritengono che il presidente Acea avrebbe ottenuto dal gruppo Parnasi, l’impresa che dovrebbe costruire lo stadio e il cui vertice è finito in manette, la promessa di consulenze per un valore di circa 100 mila euro.