MIMMO DI IORIO
C’era la piazzetta e c’erano i finestroni. C’erano le salette, per alcuni era la Trans Alfa, per altri “quella di via Roma”. C’era Acme, Musica In, la pizza di Tonino Palazzo e la Baita quando si faceva filone a scuola. C’erano gli scioperi e le occupazioni.
Erano i favolosi anni ’90 e sul finire di quel decennio successero cose rivoluzionarie. Steve Jobs presentava il primo modello di iMac, mentre nasceva Google e i cellulari si facevano pian piano strada nel mondo. L’Italia si esaltava per un pelato con la bandana che, quell’anno lì, conquistò Giro d’Italia e Tour de France. La domenica era ancora domenica perché in campo c’era Roberto Baggio. Era l’anno dei mondiali di Francia, vinti dai Blues. Zidane e soci, però, ebbero la meglio degli Azzurri solo ai calci di rigore, con il rammarico di quella palla di Baggio uscita di un tanto così.
A raccontare le imprese sportive c’erano Pizzul e De Zan e l’Italvolley si laureava campione del mondo. A Sanremo vinceva Annalisa Minetti, ma l’Italia, quell’anno lì, pianse Lucio Battisti. Al governo c’era Prodi che subì lo sgambetto da Bertinotti, ma niente elezioni: Massimo D’Alema divenne il primo presidente del consiglio post comunista della storia.
In Molise, quell’anno lì, ci furono due governatori: Marcello Veneziale, scansato a fine anno da Michele Iorio, che già frequentava assiduamente il Palazzo.
Ma quello fu anche l’anno del Lupo di Berardo e dell’epica sfida col Giuliano. Per tutti il Campobasso degli 80 punti e dei 3000 di piazza Prefettura per seguire su un maxischermo la sfida al vertice con i campani. Un abbraccio collettivo scaldò la fredda piazza quando Moretti sganciò il siluro da quasi metà campo. Folla impazzita in piazza, con buona pace delle misure di sicurezza.
Era il 1998. E fu un anno strepitoso. In Molise nasceva il primo quotidiano fatto da editori molisani. Editori puri. Imprenditori della comunicazione con nessun altro business. Per anni Il Quotidiano del Molise è stato il punto di riferimento dell’informazione in questa regione. Il più venduto e il più longevo. E questa lunga storia non finisce oggi. Ma cambia. Come rivoluzionario fu quel 1998, così lo sarà questo 2019. Bisogna cogliere il cambiamento e avere lungimiranza. Così i nostri editori oggi scommettono sulla nuova informazione. Quella dell’era che viviamo. Digitale e web sono la nuova frontiera. E Il Quotidiano del Molise si adegua al cambiamento. Restando fedele a se stesso e con l’obiettivo di sempre: raccontare con obiettività i “fatti” di questa regione. Da oggi il vostro punto di riferimento sarà online e sarà sempre lo stesso: Il Quotidiano del Molise. Nuove tecnologie, modalità differenti, ma la passione di sempre. Con il “lutto”, però, dell’assenza di quei compagni di viaggio, di quei colleghi e amici che hanno sognato e lottato con noi e a cui sogni e serenità sono stati rubati.
Siamo passati dai ragazzi appoggiati al muro che leggevano il giornale a quelli che “leggono” il cellulare. Non sappiamo cosa sia meglio, ma è il segno del cambiamento. Come è stato per la pellicola o per il vinile. Non ci si può opporre al progresso.
“Voi non potete fermare il vento, gli fate solo perdere tempo”.