Infiltrazioni mafiose, il Molise non è più un’isola felice
Proseguono le indagini sul presunto caso legato al "voto di scambio"
CAMPOBASSO
«Il Molise è un territorio a rischio, c’è una situazione preoccupante che necessita di essere monitorata». Così il dottore Franco Roberti (procuratore nazionale antimafia 2013-2017) durante la giornata organizzata dall’osservatorio antimafia del Molise e dedicata alle infiltrazioni mafiose in regione. All’incontro, che si è svolto presso il circolo sannitico, hanno partecipato anche il dottor Guido Rispoli (procuratore generale della Repubblica di Campobasso) e il dottor Vincenzo Musacchio (presidente dell’osservatorio antimafia del Molise). «In questo territorio il contrasto funziona bene. Qui non ci sono presenze mafiose indigene. Ci sono, invece, soggetti mafiosi che investono nell’economia legale; oggi le mafie non sparano più, hanno sostituito la dimensione militare con la dimensione affaristica e corruttiva. Il deterrente – ha terminato Roberti – è rappresentato da una giustizia che funzioni e da un forte impegno culturale perché bisogna ricordare che le mafie non favoriscono la crescita dei territori».
Durante l’incontro è intervenuto anche il procuratore generale della Repubblica di Campobasso Guido Rispoli che è tornato nuovamente a parlare dell’indagine che vedrebbe coinvolte due persone su un presunto caso di “voto di scambio”: «Il presunto caso di voto di scambio? Le indagini vanno avanti e l’apertura di un tale procedimento è significativo anche perché in Molise, per la prima volta, si registra la presenza di questo reato specifico. I procedimenti penali – continua Rispoli – si iscrivono sulla base di notizie di reato che possono essere le più disparate: polizia giudiziaria, cittadino, segnalazioni anonime, giornali; ripeto, ci sono delle indagini in corso ma non è escluso che possano essere archiviate».