«Nessuno faccia il furbo con le Carresi»

Gli organizzatori intervengono sul caso "Influenza equina": «Se casi ve ne sono, basta isolare e curare gli animali malati»

«Nessuno faccia il furbo con le Carresi». Questo il primo chiaro, deciso commento che si solleva dall’Unione Carresi all’appresa notizia delle recenti ordinanze emesse dai sindaci di Termoli e Campomarino dopo che l’UOC di Sanità Animale dell’Asrem, ambito territoriale di Termoli-Larino, ha chiesto la necessità di adottare misure di Polizia Veterinaria atte al controllo dell’influenza equina.

Sia Sbrocca che Cammilleri hanno ordinato il sequestro degli animali, prevedendo l’isolamento degli animali ammalati e di quelli sani ma sospetti e la custodia da parte dei detentori degli animali morti, in attesa degli ulteriori provvedimenti. La notizia, come ampiamente prevedibile, non ha mancato di creare qualche preoccupazioni al “popolo delle carresi”, già impegnati da tempo in un delicato percorso volto al ritorno della tradizionale manifestazione dopo lo stop dello scorso anno. Ad intervenire sul caso “influenza equina”, con la volontà di non sottovalutare il fenomeno ma senza creare allarmismi, il Tutore delle Carresi, Pasquale Di Bello, il quale riferisce: «Voglio essere chiaro sin da subito. L’influenza registrata a carico di alcuni cavalli non diventi una scorciatoia per creare problemi alle Carresi. Se casi ve ne sono, basta isolare e curare gli animali affetti da tale patologia. A questo devono limitarsi i provvedimenti veterinari. Le ordinanze dei sindaci erano doverose e i primi cittadini non potevano fare altro. Hanno fatto quindi bene ad adottare questo provvedimento nella immediatezza del caso. Se per ragioni veterinarie circoscritte, limitate e contingenti, si bloccasse di fatto il percorso delle Carresi, saremmo davanti ad una forzatura. Lo ripeto. Nessun allarmismo, quindi. Se ci sono animali malati possono essere isolati e curati e la Carresi fare il loro corso. Da parte dell’Unione Carresi ci sarà quindi massima vigilanza».