“Non si conoscono che le cose che si addomesticano”, disse la volpe.” Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!” “ Che bisogna fare?” domandò il piccolo principe. “Bisogna essere molto pazienti”, rispose la volpe. (Il piccolo principe).
Non ci sono manuali o regole per trovare degli amici. Non ci sono strutture, muri o debolezze che possano fermare l’amore e la misericordia verso gli altri.
Sono piccoli e curiosi, ragazzi adolescenti nel pieno delle loro problematiche, educatori attenti e comprensivi, volontari con il sorriso sulle labbra, uniti tutti in unico e grande progetto. Un progetto di vita, di amicizia e di amore sconfinato. “Il Piccolo Principe”, la Società Cooperativa Sociale, custodisce a Limosano il suo grande alloggio per minori. Il lungo tragitto per arrivare alla metà è l’esatto percorso mentale e sentimentale che bisogna fare su se stessi per accedervi. Una strada tortuosa, in cui bisogna tener duro e stringere forte tra le dita le proprie motivazioni. Grosse e pericolose curve, salite interminabili e varie possibilità di tirarsi indietro. L’audacia di proseguire, ti assicura l’arrivo in questo mondo surreale, un patto di amore tra persone semplici che hanno come scopo quello di aiutare il futuro dei ragazzi. Entrando nel cancello si può osservare una grande capanna costruita quest’estate dagli inquilini dell’alloggio con delle canne delle campagne limitrofe. Un’immagine di quello che è il loro più grande sogno, trovare la loro casa. “Il Piccolo Principe” è una casa famiglia che cerca, con i contributi del Comune, di assicurare, proteggere e tutelare i bambini affidatigli, dalle dure ferite che li hanno segnati nel passato e dalle continue solitudini che li perseguitano nel quotidiano. I minori inseriti nel progetto hanno situazioni di difficoltà della famiglia di origine che hanno spinto le autorità giudiziarie e i servizi sociali ad adottare un percorso nella comunità di accoglienza. Disagi sociali, perdita di figure significative, inadeguatezza degli stessi genitori o anche dei loro più stretti familiari, sono spesso le cause che comportano l’affidamento di bambini dai 2 fino ai 15 anni. L’intento della Cooperativa è quello di lavorare sul reinserimento di questi ragazzi e nel migliore dei casi riuscire a trovare una famiglia che possa adottarli e assicurare loro una vita normale. “Il Piccolo Principe”, ospita al momento, 8 ragazzi di diverse età che, come una grande famiglia condividono i loro spazi, i loro profondi disagi e i loro sogni con dei cari educatori, che si prendono cura di loro, fronteggiando in ogni situazione la loro emotività. Tutti possiamo far qualcosa per loro, come i volontari Lorenza ed Ivan che settimanalmente portano i loro ampi sorrisi all’interno della casa. Costruiscono legami profondi, storie di amicizie che si intrecciano, e fanno dimenticare ai ragazzi che ogni amore è pericolo. Un impegno sano, che ti riempie il cuore e ti dà energia. Un duro lavoro da fare su se stessi, di fronte alla grandezza della vita e delle sue realtà. Un’esperienza che arricchisce ogni volta che si avrà modo di ripeterla. Il modo per aiutare i bambini ed i ragazzi richiede forza, energia e tanta voglia di amare, senza conoscere. Questi ragazzi hanno bisogno di credere che le relazioni non li feriranno ancora. I responsabili della Casa, Antonella e Peppe, unitamente agli educatori Luigia, Dario, Katia, Simone, Marco, Alessandra, e alla psicologa Elvira stanno dando vita, da un anno ad una vera favola. L’attenzione e la ricerca dei rapporti da regalare ai ragazzi, tutelata dagli operatori, li aiuta a ricostruire pian pian la loro sfera affettiva. Quotidianamente, con i contributi del Comune e le loro attività i responsabili della Casa e gli educatori, si ingegnano in aste, raccolte ed incontri mirati ad assicurare il giusto sostegno ai loro “ospiti”. Spesso i bisogni e le esigenze di una casa, non collimano con i lunghi tempi della burocrazia. Con idee, buoni, iniziative e beni alimentari si può, anche dall’esterno contribuire ad aiutare la gestione di queste problematiche familiari. Vedere un film, ascoltare musica insieme, dedicarsi a dei veri giochi di vita, resta per i volontari un grande patrimonio. Sa.Ra.