Mutilazioni femminili, il No della Consulta: «Lesa la dignità umana»
Confronto a Palazzo San Giorgio. Teresa D’Alessio: «Anche in Italia troppi casi. Per capire bisogna conoscere questa realtà»
In una società sempre più multietnica, è necessario confrontarsi ed aprirsi al diverso, evitando di condannare ciò che non si conosce ma, piuttosto, cercando di capire ed interpretare le diversità. In quest’ottica, la Consulta Femminile del Comune di Campobasso, in collaborazione con gli assessorati alla Cultura e alle Politiche Sociali e Actionaid, ha organizzato il convegno dal titolo “Dall’Africa all’Europa: combattere le mutilazioni genitali femminili”. Teresa D’Alessio, presidente della Consulta Femminile, ha sottolineato, proprio nella Giornata contro le mutilazioni femminili, l’orribile pratica che né il progresso né la globalizzazione hanno fermato. Un argomento molto delicato e complesso, da sempre fonte di discussione e critica. «Mutilazioni che annientano la dignità dell’universo femminile e contro le quali ogni donna deve battersi con l’obiettivo di porre fine ad una barbarie disumana» ha commentato la D’Alessio.
La Consulta di Campobasso, di cui fanno parte associazioni, consiglieri, assessori, rappresenta tutte le espressioni femminili della città e, da tempo, si batte per garantire i diritti della donna. All’incontro, che si è svolto iei pomeriggio, nella sala consiliare di Palazzo San Giorgio, relatrici l’avvocato Giuseppina Cennamo, Consigliera di parità della Regione Molise, la ginecologa Ida Vercillo e la psicologa Ilaria Annecchini. Hanno partecipato anche Alessandra Salvatore, assessore comunale alle Politiche Sociali, Lidia De Benedittis, alla Cultura, ed il vicesindaco Bibiana Chierchia. Un convegno di approfondimento e denuncia proprio sulle mutilazioni femminili e sull’antichità di una pratica violenta che andrebbe abolita. «Abbiamo deciso di affrontare il tema per far conoscere più da vicino questa realtà che non interessa più solo popoli lontani ma anche noi» ha spiegato Teresa D’Alessio. «I nostri ambienti sono diventati multiculturali e anche da noi ci sono donne che, nei loro paesi di origine, hanno subito le mutilazioni genitali ma bisogna dire basta. Quella delle mutilazioni femminili è, infatti, una pratica pericolosa e negata a livello internazionale eppure si continua ad effettuarla. Anche in Italia sono tantissimi i casi in cui bambine piccolissime subiscono la mutilazione genitale ed è arrivato il momento di dire basta per restituire dignità a tutte le donne del mondo, a prescindere dalla fede e dal credo religioso professato» ha concluso la presidente della Consulta Femminile che ha invitato tutti, uomini e donne, ad approfondire l’argomento per contrastarlo fino a quando sarà del tutto abolito. MA.TA.