Musacchio, Vecino, Cutrone: le stelle della Serie A di origine molisana

Con la scelta di Mirko Antenucci di lasciare la Spal per accasarsi al Bari e tentare di riportarlo ai massimi livelli, la nostra Serie A ha “perso” la scorsa estate l’ultimo calciatore nato in Molise rimasto. Ma i tifosi della regione più piccola d’Italia non si sono abbattuti e hanno iniziato a seguire con attenzione le imprese sportive di tre giocatori di origini molisane: Matias Vecino, centrocampista classe 1991 dell’Inter, Mateo Musacchio, difensore argentino del Milan, e Patrick Cutrone, attaccante di proprietà del Wolverhampton passato in prestito alla Fiorentina nell’ultimo mercato invernale.

Classe 1991, Vecino è un centrocampista con il vizio del gol, bravo negli inserimenti e fenomenale nel dare equilibrio e cattiveria agonistica alle proprie squadre. Non tutti sanno però, che i suoi avi partirono da Torella del Sannio (provincia di Campobasso) verso l’Uruguay per cercare fortuna.

Ed è proprio nel Paese sudamericano che Matias è nato e ha iniziato a dare i primi calci a un pallone. Il suo primo club professionistico è il Central Español, squadra che lo fa debuttare il 6 marzo 2011. A fine campionato viene acquistato dal prestigioso Nacional, club di cui diventa in poche gare titolare inamovibile. Su di lui iniziano a farsi insistenti i primi sondaggi delle società europee. La più veloce ad arrivare sul giocatore è la Fiorentina che lo mette sotto contratto per la stagione 2013/2014.

Nella squadra toscana trova però poco spazio e dopo sole sei partite giocate in un girone, Vecino accetta l’offerta di prestito del Cagliari. Il primo febbraio esordisce in rossoblu contro i suoi ex compagni e appena un mese dopo mette a segno anche il primo gol italiano contro l’Udinese. Dopo due reti segnate, quindici presenze e un brutto infortunio, Matias passa in prestito all’Empoli dove trova finalmente una maglia da titolare e si afferma come uno dei mediani più interessanti di tutta la Serie A. La Fiorentina decide quindi di puntare davvero su di lui. Agli ordini di Paulo Sousa nella stagione 2015/2016 l’uruguaiano è titolare inamovibile e chiude l’anno con 40 presenze e il primato personale di 4 gol realizzati. Prestazioni che gli valgono il rinnovo fino a giugno 2021.

Il mercato, però, ha le sue strane regole e lo porta all’Inter appena quattro mesi dopo. Il resto è storia recente. Quasi sempre tra i titolari, Matias è diventato un calciatore fondamentale per tutti gli allenatori nerazzurri e si è sempre distinto per la capacità di segnare gol pesanti come quello che due anni fa regalò ai milanesi il ritorno in Champions League. Quest’anno qualcosa è cambiato. A inizio stagione il mister Conte gli preferiva Sensi, Barella e Brozovic e il ragazzo stava pensando seriamente di tentare una nuova avventura. Un malumore rientrato presto. Il tecnico ha iniziato a dargli sempre più spazio con il passare delle gare e Vecino, dato per partente nel mercato di gennaio, si sta invece rivelando ingranaggio fondamentale in un Inter che resta tra le favorite di Oddschecker per la vittoria di questo campionato. Al momento le presenze sono 17 con 3 gol. Ma il conto è destinato a salire.

Arrivano invece da Portocannone, sempre in provincia di Campobasso, i nonni di Mateo Pablo Musacchio, difensore centrale del Milan classe 1990. Argentino nato a Rosario come Leo Messi, Musacchio si forma calcisticamente nelle giovanili del River Plate con cui conquista il campionato di Clausura 2008.

Seppur giovanissimo, inizia ad attirare le attenzioni dei club europei. Il più rapido è il Villareal che lo acquista nel 2009 e lo inserisce inizialmente nella selezione riserve per prendere confidenza con il calcio spagnolo. Ma il suo talento è troppo grande per la squadra b e dopo un campionato conquistato, Musacchio sale nella formazione titolare e diventa un puntello fondamentale per la difesa del Sottomarino Giallo.

Dopo sette ottimi anni in Liga e l’esordio nella nazionale albiceleste, il passaggio al Milan nell’estate 2017. La prima stagione è di apprendistato e si chiude con 22 presenze tra campionato ed Europa League e con un gol segnato. La seconda è decisamente migliore. Mateo viene promosso titolare e ripaga la fiducia dell’allora tecnico Gattuso con 33 presenze di ottimo livello e una rete a referto. Quest’anno le gare giocate sono 17 e il centrale di origini molisane si gioca ogni domenica il posto da titolare con Simon Kjaer.

Molto più diretta la linea di discendenza di Patrick Cutrone, attaccante classe 1998, di proprietà del Wolverhampton ma da gennaio in prestito alla Fiorentina. Il centravanti dei Viola e dell’Under 21 azzurra è nato a Como e ha una madre lariana e un padre di Campobasso. E che nelle sue vene scorra il sangue molisano si vede spesso in campo. Cutrone è infatti un giocatore estremamente generoso, sempre pronto ad aggredire l’avversario e ad approfittare di ogni minimo errore dei difensori per mettere a frutto le sue incredibili capacità in zona gol. Doti che ricordano moltissimo quelle del suo idolo di gioventù, quel Filippo Inzaghi che ha consegnato al Milan l’ultima Champions League della sua storia.

Proprio dalle giovanili rossonere è iniziata anche la carriera di Patrick. Capace di segnare gol a raffica, il giovane attaccante viene notato da Vincenzo Montella che decide di aggregarlo alla prima squadra nel ritiro del 2016 e di farlo esordire pochi mesi dopo, nella sfida vinta per 3 a 0 contro il Bologna. Nella stagione successiva lo spazio aumenta e con esso i gol. In 46 partite giocate tra campionato, Coppa Italia ed Europa League, Cutrone mette insieme la bellezza di 18 reti. Una vera e propria esplosione che però viene rallentata l’anno seguente, anche a causa dell’arrivo in rossonero di Piatek che gli toglie spazio e un pizzico di fiducia.

Così, dopo altri 9 gol segnati col Diavolo, l’azzurro decide di tentare l’avventura inglese per trovare più spazio. Ma il richiamo dell’Italia è troppo forte e dopo soli sei mesi al Wolverhampton (24 presenze e 3 gol), Cutrone accetta la chiamata della Fiorentina per la seconda metà della stagione, portando a tre il numero di calciatori di origine molisana nel nostro massimo campionato.