Municipale, indagati il Comandante ed il suo vice
Notificato l’avviso di conclusione delle indagini a carico di Antonio Persich e Pietro Cappella
È stato notificato della Procura di Larino l’avviso di conclusione delle indagini a carico del comandante della Polizia Municipale di Termoli, Antonio Persich e del suo vice, comandante Pietro Cappella. L’attività coordinata dalla procura frentana era scaturita a seguito della conferenza stampa relativa al raid vandalico avvenuto nella notte tra il 28 e 29 dicembre ai danni della statua di Benito Jacovitti, ubicata lungo il Corso Nazionale. Un caso che fece molti discutere l’opinione pubblica e per il quale, grazie appunto alla proficua attività info investigativa condotta dalla Municipale, si riuscì a dare un nome e un volto agli autori: tre ragazzi minorenni, tutti e tre incensurati (per uno di loro – l’autore materiale del gesto – è arrivata anche una denuncia).
Ad agevolare gli agenti nelle loro attività – come si ricorderà – ci hanno pensato le telecamere installate in via Frentana, che hanno immortalato il gruppo in azione, le stesse immagini che sono state poi utilizzate dagli uomini della municipale nel corso dell’incontro con la stampa locale. Bene, secondo alcune indiscrezioni, pare che l’attività investigativa condotta dalla Procura sia scaturita proprio per la divulgazione di quelle immagini,e quindi per la mancata richiesta di un’autorizzazione alla divulgazione di materiale coperto da segreto istruttorio. Il difensore del comandante e vice comandante sta predisponendo unitamente ai propri assistiti una memoria difensiva che si auspica esaustiva per far comprendere alla procura quello che era nella fattispecie il reale intento degli indagati nella detta conferenza stampa, ritenendo che non si sia concretizzata la fattispecie di reato contestato ai propri assistiti evidenziando che i Vigili si sono visti notificare l’avviso di conclusione indagini senza neppure aver interloquito con gli stessi sulla vicenda per ricevere dei chiarimenti un modus operandi che non si condivide.