Morte operaio a Pietracatella. Il cordoglio dell?arcivescovo Bregantini

Campobasso. Tra le braccia della Misericordia. Un evento di morte, in una chiesa della diocesi – Pietracatella – mentre si lavorava alacremente e in serenit? per il recupero di un bene architettonico. Sono state tante le riflessioni in queste ore, un coro unanime di cordoglio e di tristezza per la morte dell’operaio. Forse saranno riecheggiate le parole del Cristo: “Dio mio, Dio mio, perch? mi hai abbandonato” (Mt. 27, 46-47) In questo grido di abbandono, tratte dal salmo 21, troviamo il senso della morte, dell’attimo di scoramento e di afflizione. E’ il “sentimento tragico dell’esistenza umana” che cattura l’umanit? di fronte al mistero profondo che taglia la vita. Il Vescovo di Campobasso – Boiano, S. E. mons. GianCarlo Bregantini impegnato a Catania in una predicazione ai sacerdoti di Sicilia, appresa la notizia del crollo della Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli in Pietracatella, ha subito organizzato un intenso momento di preghiera, unendosi cos? a tutta la nostra Diocesi, ?per chiedere al Signore la pace per il defunto Giuseppe Mancino e la salute per i due feriti, appartenenti tutti alla nobile comunit? di Riccia?.?

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?Infine – soggiunge il vescovo – nella stima e vicinanza all’Impresa che sta lavorando, esprime fattiva collaborazione con la Magistratura per giungere con chiarezza a cogliere le cause precise di un cos? grave e imprevedibile crollo strutturale.
Con affetto di padre, nel mistero della vita eleva una preghiera intensa al Signore e invoca benedizione su tutti.
Cos? questo artigiano, operaio travolto dalle pietre che sono state poste con sudore e sacrificio dall’uomo devoto ? salito al cielo con serenit?, con la consapevolezza di aver dato la vita mentre compiva ci? in cui credeva, con la stessa passione di ogni giorno, con un pizzico di trepidazione ma anche con la serenit? che il lavoro delle sue mani aveva senso e continuava a dare, tra le mura di quella chiesa, speranza a tanti che in essa si rifugiavano. Quando ci troviamo dinanzi alla morte tutti restiamo in silenzio, a volte impreparati, attoniti e muti eppure, ? proprio in questo momento che dovremmo, come ci ricorda il cardinal Martini, “fidarci totalmente di Dio” e passare dal grido dell’abbandono all’abbandono tra le sue braccia misericordiose?.