Molise Tac&Sola: il racconto di Michele, Friday e Oscar
Un percorso a piedi alla scoperta dei paesi molisani. «Ringraziamo ogni singola persona che ci ha aiutato e ospitato»
BOJANO
Ci sono un italiano, un nigeriano e un finlandese… Sembra l’incipit di una barzelletta, invece è l’inizio di un sogno di conoscenza e integrazione possibile. Attraverso il viaggio. Michele Ritota, giovane e curioso fotografo bojanese, è alla seconda impresa di Molise Tac&Sola, un percorso a piedi alla scoperta dei vari paesi molisani. In giro per l’alto Molise, stavolta non era solo. Friday e Oscar lo hanno accompagnato. Friday Nwaigbo, nigeriano, è un richiedente asilo, ospite nel Centro di Accoglienza Straordinaria Eden HR di Bojano, alle prese per la prima volta con la bellezza del Molise e della sua gente accogliente.
«Da quest’anno “Molise Tak&Sola” inizia a prendere una forma e un significato – hanno spiegato i protagonisti. Noi, nel nostro piccolo, abbiamo cercato di sbattere in faccia alla quotidianità molisana alcune realtà che spesso si ignorano, si emarginano o si denigrano e questo esperimento crediamo sia soltanto un piccolissimo passo che, preso singolarmente, serve a ben poco, ma se fungesse da catena o da stimolo per chi non ha paura delle diversità culturali noi ne saremmo davvero soddisfatti! Oltre a questo è stato un viaggio di una straordinarietà unica, il Molise è davvero una regione ricca, ma non dal punto di vista economico, è ricca di storia, di arte, di cultura, di gente che sa cosa significa essere felici, gente che conosce ancora il senso della condivisione e dell’ospitalità, nonostante i numerosi problemi alle spalle! Quindi per questo noi ringraziamo ogni singola persona che ci aiutato e ospitato, ogni passante che si è fermato a raccontarci brevi storie della sua vita, chiunque si sia fermato anche solo per regalarci un sorriso noi lo ringraziamo perchè ha reso questo viaggio immenso e indimenticabile. È molto complesso poter descrivere le sensazioni che abbiamo provato in quei giorni, quindi abbiamo provato a racchiuderle in un breve video nella pagina facebook “streetherapy”. Ovviamente è soltanto un riassunto di ciò che abbiamo vissuto, un riassunto al quale noi siamo particolarmente legati».