Il racconto di Gigi Pesce fino allo scioglimento della band
di Francesca Muccio
“Nel ‘69 ‘I Devils’ si sciolsero ed alcuni elementi confluirono nel gruppo Jelly e i GEM. Nell’ottobre del ‘70, Paolo Amorosi propose ad Armanetti e De Vivo di incidere due 45 giri, avendo l’editore Bruno Luciani già dato il suo consenso ed il bravo paroliere Mario Pedata scritto quattro canzoni. Sempre in quel periodo la band ebbe, inoltre, l’offerta di un contratto di tre settimane a Roccaraso”.
Inizia così a raccontare gli anni ‘70 de ‘I Devils’ , Fiorigi Pesce, per tutti Gigi, uno dei componenti più assidui dello storico gruppo.
Con rinnovato entusiasmo, la formazione, dunque, si ricompattò: Paolo Amorosi alla tastiera, Peppino De Vivo alla batteria e voce, Pietro Armanetti alla chitarra e voce, Gigi Pesce al basso e Angelo Struzzolino quale cantante.
“Le prove per incidere i dischi e per preparare il repertorio delle serate a Roccaraso iniziarono nell’ottobre di quell’anno”, ricorda Gigi Pesce. “Ci esercitavamo in un locale di proprietà della mia famiglia e, a fine novembre, riuscimmo a registrare a Napoli i due dischi che furono sul mercato discografico tra il 1970 e 1971: il primo con ‘Sei scesa dal cielo’ con retro ‘Graziosa Butterfly’ e il secondo con i brani ‘Il buio intorno a noi’ e il retro ‘Riflessa’, la canzone che ancor oggi è ricordata dai nostri fans di allora, avendo battezzato tanti amori”, prosegue.
Gigi Pesce racconta con garbo e con un sorriso sereno quei momenti, curando le parole, e ‘tirando fuori’ solo il bello del vissuto, di quando, giovanissimi, lui e gli altri componenti, entrarono in scena in uno dei periodi più fervidi del panorama musicale italiano. Tempi in cui nascevano e scomparivano decine di complessi, accomunati dall’atmosfera del boom economico in un’Italia in cui i giovani, sentendosi stretti da convenzioni antiquate, tendevano a rompere gli schemi.
Il ‘71 la formazione lo trascorse tra l’Abruzzo e il Molise, partecipando a serate ed eventi. In particolare, Pesce ricorda che il giorno di Corpus Domini di quell’anno i Devils furono protagonisti, con Fred Bongusto, della serata organizzata dal Comune di Campobasso. Grande il successo. “La piazza era gremita, ma, purtroppo, non conserviamo foto o video dell’esibizione, perché non c’erano a disposizione i mezzi tecnologici di oggi”, afferma il bassista della band.
L’anno successivo Pietro Armanetti e Angelo Struzzolino lasciarono la formazione e, al loro posto, furono accolti Alfonso Pennacchio alla batteria e Matteo Fasolino alla tastiera. Fasolino, ex Free Born Trust (altro complesso molisano dell’epoca molto apprezzato), è attualmente uno dei più apprezzati arrangiatori del panorama musicale italiano, nonché direttore artistico di diverse edizioni sanremesi.
Con questa formazione i Devils partirono per un tour in Calabria, avendo stipulato un contratto con i Villaggi ‘Valtur’ a Capo Rizzuto e ‘Guglielmo’ a Copanello; suonarono anche a Cariati, Cirò Marina e Soverato. E fu ancora un successo.
Tra la fine del ‘72 e gli inizi del ‘73, il complesso vide il ritorno di Nino Iacobucci alla tastiera, l’ingresso di Adriano Parente alla chitarra e voce e quello di Saverio Ialenti (anch’egli ex Free Born Trust) alla batteria; essi subentrarono ad Amorosi, Fasolino e Pennacchio che, per motivi personali, lasciarono.
Fu, poi, la volta di un tour estivo sulla costa abruzzese e nelle piazze molisane, con ancora tanto seguito e notorietà.
E, così, giunse anche la fine del ‘73, quando la formazione accolse, alle tastiere, Marzio Rosi, insegnante di musica al Conservatorio di Campobasso, il quale sostituì Nino Iacobucci che lasciò il gruppo, mentre Peppino De Vivo tornò alla batteria.
La band trascorse la stagione invernale nei locali della costa del vicino Abruzzo e a Campitello Matese. Poi, l’estate seguente, nel mese di luglio, numerose furono le esibizioni sul Gargano, e, ad agosto e settembre, in collaborazione con l’Orchestra ‘Gino e Gina’, che da poco si era costituita, ‘I Devils’ animarono diverse piazze.
Tra il dicembre ‘74 e il febbraio ‘75, infine, il gruppo viaggiò verso la Grecia: Atene ospitò i loro ultimi concerti prima dello scioglimento della band al suo ritorno a Campobasso.
“Ogni evento è stato particolare”, commenta Gigi Pesce, “ed è per questo difficile dire quale sia stato il più bello”.
Il bassista ricorda, con piacere, che spesso ‘I Devils’ si esibivano al ‘Blue Night’: il sabato e la domenica, quando era di moda il mattinèe dalle ore 17,00 alle ore 19,30/20,00, nell’antico night – discoteca campobassano, si effondevano le loro note. Erano queste occasioni di riunione per i circoli e le associazioni allora molto di moda; ne derivavano momenti di piacevole aggregazione e buona musica.
“Nel dicembre del ‘73 ci esibimmo a Venafro con Fred Bongusto, che ci permise di usare i suoi strumenti, ed i nostri repertori si fusero dando vita ad un momento musicale molto apprezzato”.
Gigi ricorda, in particolare, la notte di Capodanno del 1970/71: “I Pooh, nella cui formazione c’erano allora Fogli, Negrini, Facchinetti e Battaglia, suonavano nel locale accanto a quello in cui ci esibivamo noi, a Roccaraso.
Ci aiutammo l’un l’altro a scaricare gli strumenti. Avevano un furgone simile a quello con cui ci spostavamo noi; noi il nostro lo vendemmo di ritorno dalla Grecia. Fu allora che conobbi i componenti del celebre complesso italiano, e nacque un rapporto che ho coltivato nel tempo: oggi ho contatti telefonici con Red Canzian, entrato negli anni successivi a far parte dei Pooh, ed ex chitarrista dei ‘Capsicum Red’ (Peperoncino Rosso) di Treviso, con i quali ci alternavamo al Blue Night”.
Ha tanto da raccontare e, soprattutto, ama ricordare i momenti felici, goliardici, Gigi. Mai una nota critica o di biasimo nei confronti di chi ha condiviso quei successi con lui. Nel suo racconto viene fuori l’animo del giovane ragazzo che viveva momenti di gloria, ma senza montarsi la testa.
“Avevo sempre dei soldini in tasca. Quando è venuto a mancare mio padre ho lasciato per qualche anno per dedicarmi allo studio e gettare le basi per un futuro concreto. Oggi sono ancora in attività con ‘I Domina’, una tribute band dei Nomadi. Mi piacerebbe scrivere un libro che narri la storia del complesso ‘The Devils’, o ‘I Devils’, come comunemente vengono, ancora oggi, chiamati!”.
Conclude così, Gigi Pesce, il suo ricordo de ‘I Devils’, evocativo di un periodo certo da non dimenticare del nostro panorama musicale ed, ancor più, di quella che ha rappresentato la nostra storia ed il nostro costume sociale.