La gara per scegliere i 15 panettoni più buoni d’Italia l’ha organizzata la rinomata rivista di gastronomia ”Il Gambero rosso”. Trentuno i panettoni di tutta Italia che hanno superato la prima sessione, alla seconda sono arrivati in quindici e il panettone artigianale di Matteo Ricci, fornaio in Montaquila, è arrivato quinto. La procedura, per entrambe le sessioni, è sempre la stessa: degustazione alla cieca. Ovvero senza sapere chi è l’autore del campione che si sta assaggiando. Aprendo i panettoni poco prima che arrivino i degustatori, mettendone uno per ogni piatto identificato solo da un numero. Solo chi prepara la sala ha visto l’elenco dei nomi e dei numeri corrispondenti. Tutti gli altri si trovano davanti la fila dei dolci in questo caso e un blocco di schede di degustazione – con analisi visive, olfattive, gustative, valutazione della frutta, giudizio complessivo e voto finale – da compilare. Un test prova per allineare palati e riflessioni. E poi si comincia partendo dai più semplici – a un’analisi visiva del dolce integro – con cupole nude per passare a quelli ricoperti. Durate gli assaggi non è concesso altro cibo, né vino, né caffè, per non sporcare il palato. Solo panettoni, mele verdi e acqua. ”Nella degustazione di questi panettoni – dicono gli esperti di Gambero Rosso – abbiamo tenuto conto di diversi parametri. E per farlo ci siamo avvalsi di alcuni esperti: Mara Nocilla, giornalista del Gambero Rosso, Sara Bonamini, curatrice guida Pane & Panettieri d’Italia e Pizzerie d’Italia, Marina Savoia, curatrice della guida Pasticceri & Pasticcerie d’Italia, e ancora Antonella De Santis, web e mensile del Gambero Rosso; insieme a loro: Salvo Leanza, pasticcere e docente di pasticceria, Cristiano Catapano pasticcere, cuoco e docente di pasticceria e grandi lievitati, Sara Bladamura selezionatrice (Le Bollicine di Sara, Roma). A loro è stata demandata l’analisi, campione dopo campione, dei panettoni, presentati in prima battuta interi, fuori dalle loro confezioni e non identificabili in alcun modo, perché classificati solo da un numero. E poi tagliati e assaggiati”. Al quinto posto in Italia, il panettone di Angelo Ricci, così giudicato da Gambero Rosso: ”Zuccherini belli grossi imbiancano la cupola di questo panettone tipo Milano che è un invito ai peccati di gola: bello, regolare, con quel colore brunito della gassa e le mandorle ben distribuite. Suggerisce, già a prima vista, una sensazione di gioiosa esuberanza. Anche al taglio è vibrante: l’impasto soffice, filante, giallo oro intenso, ricco di frutta ben distribuita. Pulito negli aromi, molto caratteristici: vaniglia, agrumi, miele e note di latte e burro delicate e precise che si inseguono anche all’assaggio, quando arriva ad aggiungersi la nota fresca della frutta: uvetta e canditi croccanti. Limone e arancia dal richiamo amaricante che concorrono a dare brio al morso, in cui la bella struttura si esprime pienamente. Un panettone molto corretto e ben fatto, amabile”.
