di Marco Fusco
“Non mi aspettavo sinceramente questa partecipazione massiccia alla manifestazione per dire basta alle vittime per l’inquinamento. Qui c’è la faccia pulita di Venafro, tantissimi giovani che vogliono semplicemente vivere in un ambiente sicuro.” Così Raffaele Siano, l’organizzatore della protesta silenziosa, ma significativa che ieri ha attraversato le strade della città, per giungere sotto il quadro dei santi Martiri Nicandro, Marciano e Daria. Oltre tremila persone secondo gli organizzatori. Proprio così. Tantissima gente in piazza per dire no all’inquinamento atmosferico che, da queste parti, miete vittime a livelli che fanno veramente preoccupare. Tantissima gente “scortata” da uno schieramento massiccio di carabinieri, Polizia di Stato, Vigili Urbani, Protezione Civile. Il Questore di Isernia addirittura ha mandato uomini in tenuta antisommossa. Alla fine è stata una marcia silenziosa, intensa, che ha toccato il cuore di tutti. “Stiamo qui noi giovani perché non ci fidiamo dei politici, siamo qui perché vogliamo essere noi protagonisti della nostra storia e del nostro futuro. Siamo qui perché non ne possiamo più di contare all’interno delle nostre famiglie, vittime di questo inquinamento che fa veramente paura.” Giovani studenti, tantissimi, cittadini comuni, politici mischiati nella folla ai quali gli organizzatori questa volta non hanno dato la parola. Tante le testimonianze raccolte nella interminabile fila di gente che ha caratterizzato il corteo. “I dati ultimi della Asrem, consegnati al prefetto di Isernia- ci dicono alcuni ambientalisti del posto- dovrebbero far fare un bell’esame di coscienza ai nostri governanti che continuano a raccontare bugie per coprire la loro incapacità a guardare in faccia alla realtà. Noi siamo stufi di sentire proclami, annunci. Qui occorre agire e adesso agiremo noi cittadini, il popolo. “Raffaele Siano ha voluto ancora una volta sottolineare che la sua idea, quella di portare in piazza i cittadini, non ha nessuna collocazione o colorazione politica:” Non c’è nulla di politico nella mia idea, ho voluto sensibilizzare l’opinione pubblica su una problematica che riguarda tutti, nessuno escluso. Abbiamo il dovere morale di consegnare ai nostri figli un ambiente sano, salubre. Qui da noi in alcuni momenti non si può respirare. Non voglio attaccare nessuno, nessuna industria ma chi è preposto ai controlli, deve salvaguardare la salute pubblica con azioni mirate senza guardare in faccia a nessuno. Vogliamo altresì che si faccia piena luce sugli ultimi episodi che hanno interessato la cronaca su questo tema sensibile. Dalle Quattro Cannelle, passando per il centro, per arrivare sotto il Municipio, davanti al quadro dei santi Martiri. Siano ha ringraziato tutti per l’adesione, ma soprattutto per la vicinanza dimostrata in questi giorni. In piazza non solo venafrani, ma tantissima gente proveniente anche dai centri limitrofi, compreso cittadini provenienti dai centri dell’alto casertano. Un bagno di folla, non c’è che dire, una risposta corale a chi si ostina ancora a sottovalutare un problema che, dati alla mano, porta morte e preoccupazione tra la gente. I cittadini dunque chiedono continui controlli su tutto quello che viene portato negli impianti di Pozzilli e Sesto Campano, l’installazione di nuove colonnine a nord e sud dell’abitato cittadino per misurare la qualità dell’aria che si respira a Venafro. Anche il mondo della scuola si sa mobilitando. “ E’ ora di far sentire ferma la nostra voce e la nostra protesta- dicono alcuni docenti di Venafro-, qui è in gioco la salute, non si scherza. E’ in gioco il futuro delle nuove generazioni. “ Tutto questo ieri in piazza a Venafro, per una nuova stagione di impegno a difesa del territorio. Al termine della manifestazione hanno preso la parola le Mamme per la Salute che da anni si battono su questi temi.” Ringraziamo anche noi per questa risposta- ha detto una delle attiviste dell’associazione prendendo la parola-, ora chiediamo a tutti di firmare la petizione popolare. Lo potete fare anche nei prossimi giorni.” I riflettori si sono spenti intorno alle 18,30. Ma ora rimane l’eco di una manifestazione che è andata oltre ogni più rosea aspettativa.