Microcellulari introdotti in carcere, convalidato l’arresto dell’agente molisano

Resta in carcere Massimo D.S., l’agente di Polizia Penitenziaria, 53 anni, originario di Campobasso, ma da anni residente a Sulmona in Abruzzo, arrestato lo scorso mercoledì mentre cercava, stando all’ipotesti accusatoria della Procura, di avere cercato di introdurre all’interno del carcere di massima sicurezza di Sulmona presso cui presta servizio, tre microcellulari. Arresto operato dagli stessi agenti penitenziari, colleghi dell’indagato.


Il giudice delle indagini preiminari ha convalidato l’arresto ha disposto la custodia cautelare in carcere accogliendo la richiesta del sostituto procuratore.


Sussiste, secondo il magistrato, il pericolo di inquinamento delle prove, fermo restando l’opposizione dell’avvocato difensore dell’agente molisano il quale sostiene che il suo assistito non aveva alcuna intenzione di destinare gli apparati telefonici ai detenuti.


Una versione che non è stata ritenuta credibile dal gip che ha confermato le richieste della pubblica accusa. L’indagato, durante l’udienza di convalida pare abbia riferito di «aver acquistato i microcellulari a Napoli a un prezzo conveniente per regalarli a tre amici.