Michele Sgarro con D’Annunzio e Pirandello: “Caos inimitabile” e “Mascheri nudi” a Macchiagodena
Sabato 26 giugno 2021, alle ore 18,30, dopo il Paradiso di Dante del performer Matteo Fratarcangeli del 19 e 22 giugno scorsi, il nuovo appuntamento rientrante nell’esclusivo progetto del Comune di Macchiagodena denominato “Genius Loci. Portami un libro e ti regalo l’anima” è con lo scrittore, Michele Sgarro. L’autore presenterà nel paese della provincia di Isernia, con il giornalista di CinqueW News, Giuseppe Rapuano, le sue opere Caos inimitabile – Mascheri nudi (liberedizioni). Appuntamento mancato tra Luigi Pirandello e Gabriele D’Annunzio. Introdurrà e saluterà il primo cittadino di Macchiagodena, Felice Ciccone. L’evento si terrà in Piazza Ottavio De Salvio, in caso di cattivo tempo nella Biblioteca Comunale. Non c’è il due senza il tre. È con questa intenzione che Sgarro, un bresciano con la valigia in mano, come gli piace scherzosamente definirsi, arriva a Macchiagodena a raccontare dei suoi libri nell’ambito dell’iniziativa “Genius Loci. Portami un libro e ti regalo l’anima”. «Avevo bisogno di riprovarci dopo due tentativi “andati a vuoto”, testardo e caparbio come un pugliese e una lombarda messi assieme, con la sola e onesta intenzione di riportare in vita due geni “del male”, culturalmente e socialmente parlando, ma in modo originale e personalissimo – dice l’autore -. Questo romanzo storico fantastico, infatti, esce per la sua prima edizione (con un’altra casa editrice e con un’altra veste grafica) nel marzo 2013, nei 150 anni dalla nascita di D’Annunzio». Lo scrittore, al suo terzo tentativo editoriale, stava cercando un modo originale per dire “grazie” a sua moglie Alessandra, in procinto di festeggiare con lei il loro trentesimo anniversario di matrimonio e quale modo più appropriato se non trattando la questione della fedeltà, del giuramento incondizionato e mantenuto fino alla fine? Ed ecco l’idea: fare incontrare il Vate, superuomo, sciupafemmine, fedifrago impenitente, con l’introverso, sogghignante, deluso, filosofo della “maschera” e dell’inganno, Pirandello, ritenuto da Sgarro l’uomo più fedele del Novecento, nonostante tutto.
Un’idea assurda e, al contempo, originale. Allo scrittore serviva un incontro clamoroso, mai avvenuto (i due si odiavano a distanza per vari motivi), e Sgarro ha pensato bene, provocatoriamente, di mettere di fronte le due massime espressioni del “vivere e scrivere” e del “vivere o scrivere”, con tutto quello che corre dietro a questi atteggiamenti spinti all’estremo. Ambientato ne Il Vittoriale degli Italiani, a Gardone Riviera, nel Bresciano – dove il nostro scrittore afferma di essere “come a casa” , abitando a Brescia, a meno di 30 chilometri dall’eremo dannunziano -, il romanzo ha così trovato il luogo perfetto per discutere di fede e giuramenti, appunto. Un caos inimitabile, insomma, messo in scena, è proprio il caso di dirlo, nell’estate del 1928, con protagonisti esistiti davvero, ma che non si sono mai visti e mai incontrati. La presenza femminile, che non si fa oscurare dei due pezzi da novanta del Novecento, è bellissima, dolce, nostalgica, ma anche aggressiva e vivace: Marta Abba e Luisa Bàccara sono le due “amiche” dei due letterati. Loro le vere protagoniste, la cornice perfetta di un quadro pittoresco e del tutto immaginato. Con in più Aélis … Sgarro, autodefinitosi orgogliosamente arcitaliano, chiamato, nella seconda edizione del 2017, 150° della nascita di Pirandello, resa un po’ più “scolastica” e pedagogica, ad aggiungere un’appendice veramente pirandelliana, ha avuto il coraggio di affrontare anche tempi scottanti: 88 pagine gestite in sogno, appunto, con un dialogo galoppante, a ripercorrere un tempo pieno di luci e ombre… Sgarro, dall’alto della sua forte convinzione che la vita vada vissuta, scritta, ma anche immaginata e sognata, quindi romanzata, ha appena terminato il suo quarto romanzo “Lo scrigno di sabbia” e ne ha altri cinque nel cassetto.
