Riunione inedita della commissione Attività Produttive nella struttura di via Monforte a Campobasso per valutare lo stato dell’arte
ANTONIO DI MONACO
CAMPOBASSO. Riunione “sul campo” al mercato coperto di via Monforte per la commissione consiliare Attività Produttive del Comune di Campobasso presieduta da Margherita Gravina della maggioranza M5S. «A questa ricognizione che abbiamo voluto compiere oggi – ha affermato la consigliera di maggioranza – ne seguiranno altre nelle varie strutture presenti in città per renderci conto di persona dello stato dell’arte raccogliendo anche le impressioni e i suggerimenti di chi vi opera».
Intanto, i primi appunti sono arrivati dai consiglieri della minoranza di centrosinistra che, nella passata consiliatura, era al governo della città con il sindaco Battista. «Con il “Bando Periferie” ed i 18 milioni di euro assegnati al nostro progetto di “ricucitura urbana” – hanno affermato i consiglieri, Alessandra Salvatore (Pd e componente effettivo), Bibiana Chierchia e i capigruppo Giose Trivisonno per i Dem e Battista per la Sinistra dai loro canali social ufficiali – tra le tante altre cose, avremmo trasformato il nostro mercato coperto nel nuovo cuore pulsante di una economia legata alla imprenditoria giovanile e alla ristorazione, alla filiera corta, all’artigianato, allo Slow Food e così via sul modello di Barcellona, di Firenze e simili. Speriamo – hanno concluso – che questa possibilità ci venga restituita».
Presenti in via Monforte anche i rappresentanti dell’opposizione di centrodestra, Alberto Tramontano (capogruppo Lega), Alessandro Pascale (Lega, componente effettivo della commissione), Mario Annuario (capogruppo Fratelli d’Italia), Carla Fasolino (Popolari per l’Italia e componente effettiva) e Salvatore Colagiovanni (capogruppo Popolari per l’Italia) che, dal suo canale social ufficiale ha definito il mercato coperto «una struttura lacerata dal tempo e dalla scarsa attività di manutenzione da parte del Comune di Campobasso (fino al 29 dicembre 2018 ha esercitato il ruolo di assessore alle Attività Produttive nella giunta dell’ex sindaco Battista, ndr) e in passato oggetto di demolizione e ricostruzione con un accordo di programma con il privato. Poi il tutto non ha avuto seguito. Speriamo – ha concluso il capogruppo PpI – in una scelta politica seria della nuova amministrazione».
Gli ha fatto eco il capogruppo di Forza Italia, Domenico Esposito: «Un mirabile progetto dell’ingegner Mandolesi (colui che rivoluzionò i concetti di urbanistica ed architettura in una visione razionalista fondata sull’evoluzione tecnologica e del linguaggio negli anni Cinquanta e Sessanta, ndr) esposto al degrado e all’abbandono. Un tempo – ha ricordato dal suo profilo ufficiale social – c’era persino un ufficio di direzione, posto al II piano dell’edificio. Trasferiamo lì, da subito, un presidio del Comune che possa rappresentare la chiara volontà di attenzione e rilancio. La mia più profonda considerazione va ai commercianti (seppur pochi) che ancora resistono in tale luogo con una dignità encomiabile. Sono pronto – ha concluso – a rimboccarmi le maniche per riportare a “nuova luce” tale luogo». Tutto considerato, basta guardarsi intorno per scoprire che in altre città, da anni, si realizzano progetti di restauro e risanamento conservativo per assicurare la funzionalità delle strutture. Magari anche grazie al coraggio di qualche bravo amministratore e alla capacità visionaria di un architetto che conosca bene le leggi dell’ambientalismo.