Medico e artista, Raffaele Spidalieri canta De Andrè

Evento benefico Caritas domani sera alle 19 al Teatro Savoia

CAMPOBASSO

Raffaele Spidalieri è un amico gentile oltre che geniale. Lui nella vita scrive canzoni e cura la vita, lui musicista e brillante neurologo in Toscana, porta domenica sera nella sua città natale un tributo a Fabrizio De Andrè, in occasione del ventennale della scomparsa del poeta e cantautore genovese. Un nuovo evento benefico per il medico artista campobassano, dopo l’omaggio a Enzo Jannacci nel 2017, reso possibile grazie all’impegno del Lions Club ‘Torre di Mezzo’ di Siena. Il ricavato dello spettacolo verrà donato alla Casa degli Angeli della Caritas guidata da Don Franco d’Onofrio, prima di proseguire una mini tournee per l’Italia dal prossimo anno cominciando l’11 gennaio, al Teatro dei Rinnovati di Siena.

«Quello di De Andrè – ci dice Raffaele che torna su Faber dopo tanti anni – rappresenta un patrimonio fondamentale, con la consapevolezza che seppure con l’ultimo album ‘Anime Salve’ abbia raggiunto probabilmente l’acme della sua produzione, avrebbe avuto ancora molte cose da dire. E manca tanto la sua presenza». Ma Spidalieri racconta come è nato l’evento in programma domani sera alle ore 19: «Il concerto è un tributo ‘dovuto’ da parte mia. Grazie a Fabrizio de Andrè sono tornato sui palchi, poco dopo la sua morte e tutto questo ha innescato quello che ne è conseguito, dischi (2009.”L’Asino e Penelope”; 2013.”Le farfalle non fanno confusione” ndr) e concerti. Ma soprattutto l’aver conosciuto una marea di persone che vivono di e attorno alla musica. Diego Perugini, ad esempio, che per caso venne a suonare proprio a Campobasso in una di quelle serate e che da allora è sempre stato al mio fianco sul palco e in studio». «Nello spettacolo – sottolinea Raffaele Spidalieri – ho cercato di abbracciare tutto il repertorio, dalle prime canzoni come ‘La ballata dell’amore cieco’ fino ad ‘Anime Salve’, passando per ‘Creuza de Ma’ e per i grandi classici come ‘Il Pescatore’. Su alcune canzoni i musicisti hanno voluto giocare creando vestiti sonori completamente diversi rispetto alle versioni che conosciamo. Alcune, anche grazie all’estrazione della band, sono virate verso il jazz altre verso soluzioni più ricercate che toccano anche l’elettronica. Qualcuna è rimasta com’è. Abbiamo cercato comunque l’abito più elegante possibile. Alcuni musicisti sono cambiati. A volte nel preparare uno spettacolo nuovo serve anche questo. Un vento di nuove energie e nuove mescole alchemiche». Il livello è molto alto, assicura Raffaele Spidalieri: «Mauro Grossi al piano, Luca Ravagni ai fiati, Franco Fabbrini al basso, Gianni Cerone alla batteria e Diego Perugini alle chitarre». I biglietti in prevendita presso la Libreria Mondadori e la Casa degli Angeli a Campobasso. OM