In sella alla sua Honda Africa Twin ha percorso 10.420 chilometri in 19 giorni
Meglio solo che male accompagnato, recita un vecchio adagio. E nel suo caso mai detto fu più appropriato: 10.420 chilometri percorsi in 19 giorni in compagnia… della sua “africona”.
Mirko Di Rienzo, 33 anni, nato a Campochiaro ma “solo” residente a Bojano in quanto il suo lavoro lo porta a stare sempre lontano da casa (collabora con una nota azienda farmaceutica) quest’anno le sue tre settimane circa di ferie ha deciso di giocarsele in sella alla sua Honda Africa Twin Adventure Sport 1000 per raggiungere, in solitaria, Capo Nord, mèta ambita da tutti i bikers del mondo. «Sono partito da casa il 24 luglio scorso – ci ha raccontato Mirko – attraversando Austria, Germania attraverso il Brennero, e dopo essermi imbarcato a Rostock la Danimarca, Svezia, Finlandia ed infine Norvegia. Nel viaggio di ritorno, invece, ho percorso le Isole Lofoten fino a raggiungere Oslo, attraversare un pezzo di Svezia e ripercorrere la Danimarca e la Germania, questa volta lato San Gottardo per la Svizzera, puntando per La Spezia e quindi casa».
Un itinerario lungo e variegato percorso tutto d’un fiato: «Per fortuna non ho avuto alcun problema tecnico. Salvo l’ingrassamento della catena ogni 600 chilometri circa, la moto è stata davvero affidabile».
Ma le emozioni più grandi sono venute dai paesaggi mozzafiato attraversati sotto un meteo altalenante perlopiù tra grandine e pioggia, specie all’estremo nord: «E’ difficile descrivere a parole quel che si prova – ha continuato Mirko – Specie in Norvegia ogni curva ti lascia senza fiato. Sono percorsi che ti spingono a riflettere, specie quando sei in solitaria. Attraverso il mio racconto quotidiano sui social le persone mi scrivevano per vedere sempre nuove foto, per viaggiare con me. “Me, myself and I…” è il mio slogan; un’esperienza che ti riempie gli occhi e l’anima, attraversare terreni aridi per poi arrivare alle isole norvegesi acquisendo sempre più la consapevolezza di essere arrivato sul tetto d’Europa da solo e convincersi che è una cosa che si può fare, basta avere tanta forza di volontà e voglia di sfidare se stessi».
Ma anche un modo per “testare” usi e costumi diversi dai nostri: «Per i motociclisti c’è davvero tutto quel che si vuole: dall’Austria in su ogni 200 metri c’è un posto per riposare. Un’ospitalità unica dove si percepisce una preoccupazione generale delle persone nei tuoi confronti, affinché non ti manchi nulla. In Svezia una pattuglia di Polizia mi ha fermato chiedendomi se fosse tutto ok, quanti chilometri avessi percorso senza preoccuparsi minimamente di controllare i documenti. “Don’t worry” e si sono fatti una foto con me… è stato incredibile».
Come te la sei cavata col cibo? «A dire il vero ho portato tutto dal Molise! Ero fornito di salsicce sotto vuoto, caciocavallo e finanche olio di casa nostra. Infatti ovunque mi fermassi ero invidiato e tutti hanno avuto modo di assaggiare le mie scorte. Anch’io ho fatto conoscere un po’ delle bontà nostrane nel mondo… La sera tornavo distrutto dai chilometri percorsi e riuscivo solo a prepararmi qualcosa da mangiare col mio fornellino a gas».
E il meteo? «Tra Danimarca e Svezia ho trovato tantissima pioggia, costante, con le strade sempre molto insidiose e scivolose. Dai 34 gradi della partenza, salendo, non ci sono mai stati più di 10°, fino ai 4 di Capo Nord».
Ma per un amante dei supereroi Marvel come Mirko aver raggiunto Capo Nord non può rappresentare certamente un traguardo. Al contrario: «Mi piacerebbe visitare, sempre in solitaria, l’est Europa, attraversando la Croazia per arrivare fino in Mongolia. Oppure il nord Africa».
Alle prossime ferie, parola di Origano Superhero!
Maurizio Silla