Maxi frode fiscale da 63 milioni di euro in tutta Italia, coinvolto anche il Molise

Falsi F24 per aggirare l'Agenzia delle Entrate, per 14 indagati è scattato l'obbligo di dimora e tra questi alcuni risiederebbero in regione

Una maxi frode fiscale da 63 milioni di euro per aggirare l’Agenzia delle Entrate è stata sgominata nell’operazione “Dark Shadow” portata a segno dall’attività congiunta di Guardia di Finanza di Chieti e Polizia di Stato nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Chieti. Numerose le perquisizioni scattate in diverse regioni d’Italia tra cui anche il Molise. Il sistema è stato ideato da due consulenti fiscali napoletani finiti in carcere insieme ad un imprenditore di Chieti ritenuti i principali esponenti del sodalizio. Nove, invece, le persone finite ai domiciliari. Mentre ventotto sono gli indagati e per 14 di questi che risiedono in Molise, Lazio, Emilia Romagna, Puglia e Lombardia è scattato l’obbligo di dimora. Per tutti c’è il divieto temporaneo di svolgere attività professionali o imprenditoriali. Tra le persone coinvolte ci sono imprenditori e professionisti. Una vera e propria associazione a delinquere dedita al raggiro mediante indebite compensazioni con crediti tributari inesistenti. Per rendere più difficile la ricostruzione dell’indebito credito di imposta utilizzato, l’organizzazione presentava dichiarazioni fiscali integrative oltre le scadenze previste, per precostituirsi nuovi crediti inesistenti da utilizzare successivamente. Per riscontrare i crediti inesistenti, ovvero il loro utilizzo pregresso, i finanzieri hanno dovuto esaminare ogni singola dichiarazione fiscale, in alcuni casi risalente anche a vent’anni fa.