“Marketing Mix”. UI & UX Design: cosa sono e a cosa servono

Rubrica a cura di Camilla Arco

Tra i numerosi termini incomprensibili (almeno all’apparenza) del marketing, ce ne sono due che sembrano quasi provenire da altri settori: sto parlando dell’UI e UX design, letteralmente User Interface Design e User Experience Design.

Si tratta di due elementi che sono legati a doppio filo al marketing e all’informatica e sono strumenti fondamentali per una buona riuscita di un sito web o di una app.

Molte volte vi sarà capitato di imbattervi in siti internet che non consentono una navigazione propriamente semplice, che sono strutturati in maniera poco chiara ed intuitiva o che non vi sembrano particolarmente affidabili. Tutti questi siti hanno in comune una sola cosa: un pessimo lavoro sull’UI e sull’UX design.

Quanto spesso vi è capitato di trovarvi all’interno di un supermercato, che magari non conoscete bene, e di sentirvi persi e spaesati perché non sapete dove andare per acquistare ciò di cui avete bisogno? Se le indicazioni relative ai reparti non sono chiare e finite di camminare per chilometri e chilometri tra le corsie, significa che il lavoro compiuto da coloro che hanno disegnato e distribuito i prodotti nel supermercato non è stato realizzato nel migliore nei modi.

Ecco, la stessa sensazione la provate quando navigate su un sito internet o su un app che non è stata concepita in maniera “user friendly”, ovvero in modo non affatto “accogliente” per l’utente.

L’UX design (User Experience Design) si occupa di rendere più “semplice” e più intuitiva la navigazione all’interno di un sito internet. La corretta implementazione di un’interfaccia facile per il consumatore o navigatore del sito è fondamentale per diverse ragioni: un sito internet “ordinato” ci permette di reperire più velocemente le informazioni che stiamo ricercando e, soprattutto, dà maggiore fiducia al cliente che si appresta ad acquistare sul sito. È quindi un lavoro imprescindibile se la nostra intenzione è quella di convertire (e, di conseguenza, fatturare).

È un elemento fondamentale non solo per i siti di e-commerce ma anche per siti vetrina, blog o siti di informazione perché una user experience ben impostata aumenta la voglia dell’utente di navigare sul sito e, di conseguenza, anche il numero di visualizzazioni e sessioni.

Lo UX design è frutto di una miscellanea di diversi settori: dal marketing, alla psicologia, all’architettura delle informazioni.

Decidere come strutturare un sito web, dove inserire i “bottoni” che rimandano alle diverse categorie di pagine che compongono il sito, quanti step deve compiere il cliente per concludere l’acquisto, richiedono studi approfonditi: l’UX designer deve conoscere a menadito i bisogni del cliente e traslarli in un sito navigabile e funzionale.

Dall’altra parte, se l’UX designer costruisce lo “scheletro” del sito web o dell’app, l’UI designer (User Interface Designer) si occupa di “vestire” lo scheletro dal punto di vista visivo: scegliendo i colori adatti, i font corretti, le icone giuste e dove e come inserire questi elementi all’interno del sito internet. Gli UI designer costruiscono il layout grafico del sito e sono i responsabili delle scelte stilistiche delle varie pagine web.

Anche in questo caso, nel lavoro dell’UI designer, convergono discipline diverse: ancora il marketing e la psicologia ma anche la grafica e la semiotica.

Per ottenere un buon risultato finale è necessario che queste due professioni, simili ma molto diverse tra loro, operino in coro: la struttura del sito web deve parlarsi con la sua interfaccia grafica – altrimenti il rischio confusione totale per l’utente è dietro l’angolo.

Insomma, dietro una singola pagina di un sito web c’è più lavoro e studio e analisi di quanto si possa pensare in realtà. Eppure, il sito web o l’app realizzata nel migliore dei modi è proprio quella che fa credere all’utente che di lavoro, dietro, non ce ne sia poi così tanto perché intuitiva e semplice da utilizzare. È funzionale se, e solo se: il “navigar m’è dolce in questo mare” (semi cit.).