“Mariangela era fragile ma non ha avuto il vaccino, lei non aveva diritto di vivere?”. Il dramma di una mamma

Il dramma di una mamma che ha lottato e sta lottando per sua figlia. Prima per vederle riconosciuto quello che credeva essere un diritto, ora per avere giustizia. E’ la storia di Concettina e di sua figlia Mariangela, disabile gravissima che ha perso la sua battaglia contro il Covid a soli 33 anni. E’ una delle tante vittime della pandemia in Molise e la sua è una storia particolare non solo per la giovane età, ma anche perché la mamma ha combattuto per farle avere il vaccino, ma non c’è riuscita. “Avevo fatto domanda per il vaccino – ha detto la signora Concettina in un’intervista rilasciata a Telemolise – perché mi sentivo in dovere di tutelare mia figlia, ma mi è stato risposto che la piattaforma l’avrebbe scartata perché aveva solo 33 anni. Ma non hanno tenuto conto che era una ragazza fragile, molto fragile, per cui doveva essere tutelata da uno Stato che invece non è presente. Ora mi chiedo perché mia figlia è stata scartata e invece i furbetti non sono stati scartati? Lei non aveva diritto di vivere? Per me i soggetti gravi andavano vaccinati prima ma il protocollo non prevedeva la dose per queste persone estremamente fragili. Tutti hanno il diritto al vaccino, ma credo che all’inizio bisognava pensare contemporaneamente agli over 80 e ai disabili. Il mio appello, purtroppo, non è stato ascoltato e così Mariangela il 20 febbraio, dopo una settimana di febbre, non ce l’ha fatta.”

Toccante e drammatica, ma composta e dignitosa è stata la testimonianza della signora Concettina. Che ora continua a lottare, insieme al comitato “Dignità e giustizia per le vittime da Covid in Molise”, per avere giustizia per sua figlia. E magari il suo esempio può essere utile per far in modo che certe ingiustizie non accadano più.