Mano tesa a chi è in difficoltà, la consigliera Calenda portavoce delle istanze del territorio

Sostituire lo strumento di valutazione della disabilità, rivedere i criteri di attribuzione dei contributi così come i punteggi assegnati

In relazione al programma regionale degli interventi che si intendono implementare sul territorio regionale e ai servizi volti a promuovere la continuità e la qualità di vita a domicilio delle persone non autosufficienti, avendo per due anni avuto la responsabilità diretta come assessore del Settore (cosa che forse avrebbe potuto prevedere anche la mia presenza alla riunione dello scorso 12 aprile tra la Regione e le Associazioni di categoria), ho inoltrato una nota al presidente della Giunta regionale Donato Toma e al dirigente delle Politiche Sociali Alessandro Cappuccio, per rappresentare le istanze che il continuo e costante confronto con il territorio mi hanno fatto comprendere come particolari necessità e chiedono sicuramente di avere un seguito. Nella nota inviata alle redazioni la consigliera regionale Filomena Calenda si sofferma su:

  1. Sostituire l’attuale strumento di valutazione SVAMA con altro strumento di valutazione che non discrimini coloro che risultano disabili dalla nascita a favore della popolazione anziana e che preveda l’individuazione del livello della disabilità o comunque del bisogno assistenziale in valori che vanno da 0 a 10;
  2. Per i nuclei familiari al cui interno sono previsti più disabili, prevedere il riconoscimento del contributo ad almeno un disabile a prescindere dal collocamento in graduatoria;
  3. Prevedere un punteggio aggiuntivo ai disabili dalla nascita rispetto a coloro che hanno acquisito la disabilità in età avanzata.

A tutto questo si aggiunga, in ultimo ma non per ultimo, il tema della compartecipazione: 400mila euro euro, per le tante necessità e le continue istanze che arrivano da chi vive ogni giorno dovendosi confrontare con la non autosufficienza, sono davvero pochi. È un capitolo che richiede certamente uno sforzo maggiore.

L’attenzione a chi vive difficoltà e limitazioni prescinderà sempre dai ruoli che la politica mi assegna. È il modo di esserci è il modo il cui interpreto e vivo la politica.