CAMPOBASSO. L’Adoc Molise (Associazione dei Consumatori) lancia l’allarme contro la “shrinkflation”, quel fenomeno per cui le dimensioni di prodotti di largo consumo vengono ridotte ma il prezzo rimane invariato o, addirittura, aumentato.
La parola inglese viene dall’unione di shrinkage (contrazione) e inflation (inflazione) e fotografa un fenomeno che consiste nella riduzione delle confezioni di prodotti di largo consumo, che mantengono però lo stesso prezzo.
Spiegano dall’Adoc, Nicola Criscuoli, presidente regionale dell’associazione: “E’ un fenomeno che come Adoc stiamo studiando da diversi mesi. In Italia abbiamo constatato che nel settore dei detersivi, che hanno un costo consistente e incidono sulla spesa di una famiglia, c’è una riduzione del contenuto della confezione. Lo abbiamo riscontrato in qualche confezione di biscotti e di pasta. È un fenomeno probabilmente ancora non diffusissimo. Ma è una strategia che alcune imprese stanno adottando e che si estende per certi versi anche alle aziende che forniscono i servizi. Nella controversia fra le associazioni dei consumatori e le aziende telefoniche, anche lì abbiamo assistito di fatto a un incremento inizialmente occulto, perché si riduceva la validità del contratto a 28 giorni e di fatto a fine anno invece di 12 mensilità ne avevamo 13 e un incremento dell’8,6%. Il modo di difendersi, da parte dell’associazione dei consumatori, è quello di denunciare il fatto e sollecitare interventi formali dell’Istat su questo fenomeno. Vorremmo che le aziende avessero un comportamento più lineare e trasparente. Come Adoc stiamo da tempo perseguendo un discorso legato alla sostenibilità consumeristica e alla corretta azione delle aziende che devono tener conto del rispetto dell’ambiente e dei cittadini consumatori. Da parte nostra, continueremo nei controlli, incalzando le aziende non corrette e non trasparenti”.