I probiviri del Movimento hanno stilato la lista dei “morosi” per i quali sarà avviato l’iter per comminare le sanzioni in base al ritardo
ROMA. I tre probiviri del Movimento Cinque Stelle – Raffaella Andreola, Jacopo Berti e Fabiana Dadone – hanno stilato la lista dei 47 “morosi” in cui è presente anche il senatore molisano, Luigi Di Marzio. Per loro si inizia l’iter per comminare le sanzioni annunciate (che possono anche culminare nell’espulsione) – ancora però non precisate – che saranno commisurate al ritardo e quindi all’entità dell’ammanco (pari a un minimo di 2mila euro al mese).
«Oggi abbiamo fatto il punto della situazione sulle restituzioni dei parlamentari con i probiviri – hanno scritto in una nota i capigruppo di Camera e Senato Davide Crippa e Gianluca Perilli –. Precisiamo che, dall’inizio della legislatura, i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno restituito oltre 13 milioni di euro, denaro utilizzato per aiutare i cittadini e le piccole e medie imprese, con iniziative riguardanti sanità, scuola, alluvionati, aiuti alle famiglie delle forze dell’ordine, finanziamenti per il fondo per il contrasto della povertà educativa e il fondo contro la violenza sulle donne. In particolare sono stati impegnati oltre tre milioni di euro, sempre derivanti dalle restituzioni dei portavoce nazionali e regionali, per finanziare progetti di sostenibilità ambientale per i quali le scuole pubbliche interessate potranno presentare richiesta entro il 29 febbraio 2020. Facciamo notare che, l’85% dei parlamentari, è in regola con le rendicontazioni e con le restituzioni. Per quelli non in regola – hanno concluso – i probiviri ci hanno comunicato che, nelle prossime ore, verranno aperti, come da Statuto, i relativi procedimenti».
In realtà, si è trattato solo di una prima resa dei conti, in vista dell’assemblea di giovedì prossimo, 9 gennaio, con Luigi Di Maio. Ma è un nuovo momento di tensione per i 5 Stelle perché, oltre ai soldi delle restituzioni – gli ultimi fondi raccolti sono andati a febbraio scorso agli alluvionati di Liguria, Sicilia e Friuli – c’è poi il contributo a Rousseau: 300 euro al mese. Una somma che i candidati M5S si impegnano a versare nel momento della candidatura. Presto verrà chiuso anche questo bilancio e potrebbero essere denunciati nuovi ritardi aggiungendo ulteriore benzina sul fuoco.