Teofane il Recluso, l’uomo è fatto di parti: il corpo, l’anima e lo Spirito Santo: lo Spirito Santo prega
di don Mario Colavita
La preghiera è la nostra comunione con il Figlio e con il Padre, che ci mette in comunione con il creato come dono e con gli altri come fratelli: è la vita umana, pienamente realizzata. Per questo bisogna pregare sempre. Senza però scoraggiarsi se Dio sembra sordo ad ascoltare le nostre preghiere, non è importante ciò che ci dà: importante è che noi stiamo con lui e abbiamo fiducia in lui. La preghiera aiuta a crescere nella fiducia in Dio e di Dio. I padri della Chiesa hanno lasciato insegnamenti forti circa la preghiera. S. Giovanni Crisostomo, vescovo di Costantinopoli scriveva che la preghiera: “è il porto nella tempesta, l’ancora dei naufraghi, il bastone dei titubanti, il tesoro dei poveri…; rifugio nei mali, fonte di ardore, causa di gioia, madre della filosofia, luce dell’anima, fonte della salvezza, muro di protezione per la Chiesa, arma contro gli spiriti cattivi”. Tante immagini, sullo stile orientale, aiutano ad entrare in quella dimensione intima in cui la creatura si apre al suo creatore. Anche Gesù ci ha lasciato ci ha insegnato a pregare e soprattutto ci insegna a pregare con insistenza senza mai stancarci. La preghiera nasce dalla fede e la fede si sostanzia per mezzo della preghiera. Una persona atea difficilmente pregherà e altrettanto difficilmente si aprirà alla contemplazione di Dio. Credere Dio non significa avere uno che esaudisce tutte le nostre richieste, credere in Dio significa che lui porterà a compimento le sue promesse. Le promesse di Dio sono per il bene dell’uomo, del creato, dell’umanità. Pregare è una cosa naturale per un credente come lo è per l’usignolo cantare. Teofane il Recluso, un autore russo morto nel 1894, scrive che l’uomo è fatto di parti: il corpo, l’anima e lo Spirito Santo. Ogni parte ha una sua necessità e la sua maniera di vivere: il corpo si muove, si nutre, respira, l’anima decide, pensa, sente, lo Spirito Santo prega. La preghiera, secondo la tradizione orientale, potremmo chiamarla la respirazione dello spirito santo, essa segna il livello della vita spirituale di ogni persona. Voi sapere che credente sei? Interrogati sulla qualità e quantità della preghiera. Oggi nelle nostre case si prega sempre di meno, in alcuni casi mai. Forse ci ricordiamo di pregare in occasioni di dolore e lutto poi tutto finisce. Ma se la preghiera è una respirazione o si respira sempre o si muore. Il vangelo di Luca è come un grande insegnamento alla preghiera; Gesù conduce questa scuola per farci conoscere il volto del Padre. Tutta la vita di Cristo è costellata dalla preghiera, lo stesso vangelo di Luca si apre e si chiude con la preghiera (Zaccaria nel tempio, dopo l’ascensione gli apostoli stavano sempre nel tempio a pregare). La vedova che chiede con insistenza giustizia presso il giudice disonesto è l’immagine dell’uomo credente e orante, insiste con forza finchè venga esaudita. L’atteggiamento della vedova dovrebbe caratterizzare la nostra vita, chiedere con insistenza e senza mai stancarci a Dio una vita nello Spirito, un respiro vitale per essere capaci di entrare nella comunione Trinitaria.