Luigi Farinaccio e il legame con la musica

Per la rubrica settimanale  “Alesia ed i suoi compagni di viaggio”, Anna Corallo e Claudio Calcinai dialogano con il musicista Luigi Farinaccio, che di cuore ringraziano

  • In che modo e quando è nata la tua passione per la musica?

Il mio legame con la musica si è consolidato gradualmente, nel corso degli anni.

Da bambino mi soffermavo con molta ammirazione a guardare gli spettacoli dei cantanti e delle orchestre che venivano a suonare nella piazza del mio paese (Gildone in provincia di Campobasso), in occasione delle Feste Patronali estive.

Poi intorno ai 14 anni ho intrapreso lo studio della chitarra classica presso il Conservatorio di Campobasso, che ho frequentato fino al V° anno, successivamente ho proseguito gli studi presso il Conservatorio di Benevento, dove mi sono diplomato sotto la guida del M° Raimondo Di Sandro.

Parallelamente agli studi in Conservatorio, ho avuto sempre una grande ammirazione per i cantautori italiani e per il panorama rock- blues anglo/americano. Questi ascolti hanno contribuito senza dubbio a far nascere in me il desiderio di creare qualcosa di musicalmente mio, una sorta di esigenza primordiale, dettata dalla necessità di esprimere a pieno le mie sensazioni.

  • A tuo avviso nel panorama musicale attuale ci sono produzioni di qualità?

Grazie al cielo direi di sì!!!  Magari non capita spessissimo, però ogni tanto continuano ad uscire album che ti “inchiodano”, come a dire “metti via quello che stai facendo, siediti con calma e ascoltami” !!! Tutto ciò, quando succede è bellissimo, è la magia della musica che si rinnova, mettendo in circolo emozioni che hanno un potere rigenerante e ti permettono timbrare il “cartellino della vita”. 

La creatività musicale non morirà mai … nasce nei primi istanti della vita dell’uomo. Nell’epoca preistorica ci si avvaleva di oggetti da percuotere, con lo scopo di creare riti magici e propiziatori, successivamente il concetto di musicalità si è articolato, inglobando meccanismi più complessi in grado di produrre suoni di tonalità differenti. In questa evoluzione sono state generate delle melodie primordiali, che hanno dato vita a ciò che ora chiamiamo musica.

  • Come definisci il tuo rapporto con il web e i social?

Credo che soprattutto in questo contesto storico, il web rappresenti l’unico strumento per comunicare, seppur virtualmente con le persone che coesistono al di fuori della nostra cerchia familiare. Il web, ha permesso di interagire con i nostri alunni, mediante un nuovo approccio di didattica a distanza e ha favorito la diffusione di numerosi progetti musicali.

Il mio rapporto con i social è piuttosto equilibrato, li utilizzo prevalentemente come strumenti di promozione.

Quando la tecnologia è al servizio dell’essere umano ben venga … il problema invece si pone quando prende il sopravvento alienando l’uomo …!

(Bisogna farne buon uso.)

  • Chitarrista, compositore, insegnante. Come piace definirti?

Sono aspetti trasversali, ma nello stesso tempo viaggiano all’unisono.

Forse potrei definirmi un “artigiano della musica”.

  • Le tue canzoni esprimono la tua vita e le tue emozioni,  la canzone per te rappresenta anche un impegno sociale?

In realtà parto sempre dalle canzoni per parlare della vita e viceversa, in un continuo interscambio, a volte amaro a volte esilarante. Le canzoni per me rappresentano una valvola di sfogo, nascono sempre chitarra e voce.  La chitarra è un tramite, una sorta di ponte verso l’infinito! Non c’è mai un percorso prestabilito, la musica è un po’ come il mare, puoi andare dove vuoi, non ci sono barriere e per fortuna non serve il permesso di soggiorno per fare musica!

Spesso prendo spunto da frammenti di vita quotidiana, da letture, film o da tematiche legate all’attualità. Le canzoni possono contribuire notevolmente a sensibilizzare eventi di carattere sociale.

Recentemente ho partecipato alla Maratona musicale a sostegno della liberazione dello studente Patrick Zaki, promossa da Amnesty International con la collaborazione dell’Università di Bologna e Rai Radio 1.

Le canzoni sono dei piccoli contenitori di emozione e per questo devono necessariamente far veicolare dei contenuti … a mio avviso, ogni autore ha la missione di favorire l’apertura di finestre immaginarie, affinché l’interlocutore possa rispecchiarsi e in certi casi anche riappropriarsi di una parte della sua identità che aveva temporaneamente accantonato.

  • Cosa pensi dell’avvento dei talent show televisivi, come X-Factor e Amici?

I talent, per certi aspetti rappresentano una nuova opportunità, ma non dimentichiamoci che questo monopolio televisivo, resta pur sempre un format limitato nel tempo! Quelli che oggi cavalcano l’onda … verranno inesorabilmente soppiantati da altri che arriveranno tra cinque o sei mesi, in una sorta di ‘tritatutto’ musical popolare. Spesso i ragazzi che escono fuori da questi programmi, sono drogati dal falso successo, un po’ come delle cenerentole che salgono su una carrozza e allo scoccare della mezzanotte si ritrovano solamente con una zucca!!!

Il talent ti restituisce il sogno in una dimensione più piatta, asettica, una realtà sicura, ma scialba … e poi a dirla tutta, sottolineerei neanche tanto sicura … basti pensare che gli artisti usciti dai talent, si contano  sulle dita di una mano!

La musica è intrecciata con la televisione a tal punto da diventarne un surrogato! 

  • Quali sono i tuoi progetti attuali e per il futuro?

Vorrei precisare che sono indipendente e quindi totalmente fuori dalle logiche di mercato! Quello che realizzo, riflette la mia essenza!

Ho in cantiere un nuovo album, in cui non mancheranno spunti di riflessione nati proprio durante questa pandemia …

Il mondo dello spettacolo purtroppo, è uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi e dalle restrizioni. Pertanto rinnovo un appello accorato a tutte le Istituzioni, affinché si pensi un po’ meno alle poltrone e si provveda tempestivamente a mettere in campo delle soluzioni per dare un concreto sostegno a tutti i lavoratori del comparto.

  • Quanto la tua origine molisana ha influenzato la tua arte?

Da un punto di vista paesaggistico e umano, il Molise offre tanti spunti di ispirazione. Il problema è che purtroppo non offre altrettanti progetti di sviluppo per gli artisti che ci vivono e che magari vogliono veramente investire e intraprendere un percorso legato all’arte. I pochi cartelloni significativi che finanzia la Regione e il Capoluogo di Provincia, spesso sono gestiti da persone che hanno poche conoscenze della materia, (aldilà dell’alternanza delle bandiere politiche, regna indifferentemente, il solito pressapochismo). Faccio sempre molta fatica ad interagire e a proporre dei progetti, (che poi vengono messi nel dimenticatoio). Non ti nascondo che questo aspetto è molto demotivante.

Ho avuto molta più considerazione in altre regioni d’Italia … persino in Belgio, sono stato invitato in diverse manifestazioni e programmi radiofonici, tra cui su Radio Bruxelles.

Alla luce di ciò, è sempre valido il proverbio: “Nessuno è profeta in patria!”.

10)Credi che la musica sia un veicolo di espressione per i giovani? E quali consigli daresti loro per avvicinarsi alla musica?

A mio parere, sarebbe opportuno iniziare a studiare musica e canto già dalle scuole elementari, come avviene in molti paesi d’Europa, i bambini dovrebbero avere l’opportunità di poter sviluppare il proprio potenziale musicale, la pratica strumentale contribuisce validamente alla formazione della personalità, in quanto stimola le funzioni motorie e favorisce notevolmente i processi di apprendimento interdisciplinari.

Il consiglio che mi sento di suggerire, è quello di seguire la propria vocazione, solo così le delusioni fungeranno da carburante, ma nello stesso tempo di non fare proseliti quando si raggiungono gli obiettivi prefissati! Bisogna accettare serenamente che c’è sempre qualcuno più bravo ed essere coscienti che la musica (a parte Sanremo) non è una gara!!! De Andrè diceva: “Non si può fare una gara di sentimenti, non facciamo mica ginnastica”.

Infine direi che se scatta la passione per la musica e hai una chitarra o un qualsiasi altro strumento musicale … la provincia non ti inghiottirà! Anzi sarà un dono speciale, nell’altalenante gioco dei chiaroscuri della vita!

Luigi Farinaccio in collaborazione con Anna Corallo e Claudio Calcinai

Un abbraccio virtuale a tutti i follower della Rubrica “Alessia ed i suoi compagni di viaggio”

Per restare aggiornati su tutte le prossime news, seguitemi sulle mie pagine:

https://www.facebook.com/LuigiFarinaccioOfficial/
https://www.instagram.com/luigifarinaccio_official/

http://www.luigifarinaccio.com/

La versione digitale dell’album “Tempo imperfetto” è distribuita su tutte le piattaforme digitali e su Spotify: https://play.spotify.com/album/4xx89TMH5WIHwxHBe9oxRc