Lucio Pastore resta in servizio

Retromarcia dell’Asrem che gli fa firmare il contratto da Primario del Pronto Soccorso fino al 30 giugno

Frenetiche trattative in corso tra Lucio Pastore e la dirigenza Asrem che, prima di andare a ”sbattere” contro il muro di un incerto contenzioso giudiziario, giuslavorativo e penale, ha preferito mediare con il dirigente medico del Pronto Soccorso di Isernia. Per questo motivo, l’udienza ex articolo 700, fissata davanti al giudice del lavoro di Campobasso, Scarlatelli, è stata rinviata al prossimo 28 dicembre. Ma vediamo quali sono i punti già definti: il primi risultato raggiunto è che a Lucio Pastore è stato fatto firmare il contratto da Primario del Pronto Soccorso; il secondo risultato – frutto di un ripensamento – è che l’Asrem ha ritirato la lettera che lo metteva in pensione dal 31 dicembre e gli ha prorogato il servizio fino al 30 giugno 1919.

L’impressione è però che alla fine, Pastore, avrà il rispetto completo dei suoi diritti che prevedono – per legge – la possibilità che lui, al compimento dei 65 anni, faccia la richiesta di restare in servizio per altri due anni. La richiesta Pastore l’ha fatta e sembra davvero difficile che l’Asrem del Molise, commissariata e sotto controllo, possa ancora impedire a Pastore di usufruire di quello che la legge gli concede, ovvero la possibilità di proroga biennale per tutti quelli che non hanno raggiunto il tetto dei 40 anni di servizio. Proprio il caso di Pastore. In questi giorni si sta trattando tra l’Asrem e i legali del medico che non abbassano la guardia. Carlo Izzi per la causa di lavoro a Campobasso ed Oreste Scurti che difende Pastore dal punto di vista disciplinare per le sanzioni e per i ritardi nell’inquadramento da primario. Scurti ha già scritto un paio di lettere che devono aver smosso qualcosa ai piani alti dell’Asrem, perchè ora il medico sembra stia avendo improvvisamente ragione su quelle cose e su quei diritti che gli venivano negati.