«L’ospedale Caracciolo non chiuderà»

Giovanni Di Nucci, primario del reparto di Medicina, allontana lo spettro della soppressione del presidio: «Fondamentale per il territorio»

AGNONE

FRANCESCO BOTTONE

Il primario del reparto di Medicina dell’ospedale di Agnone, Giovanni Di Nucci, è pronto a metterci la mano sul fuoco: «Il Caracciolo non chiuderà».

Le voci e le indiscrezioni che arrivano dalla Regione e dall’Asrem direbbero il contrario. La continua soppressione di reparti e sottrazione di servizi dimostrerebbe che quelle voci non sono completamente sballate, ma i medici che ancora prestano servizio nell’ospedale di frontiera di Agnone caparbiamente dichiarano il contrario. Forse anche per autoconvincersi che sia davvero così, una sorta di profezia che si autoavvera.

«L’ospedale non chiuderà, l’utenza può stare tranquilla. – riprende il dottor Di Nucci, una vera istituzione all’interno dei reparti di Agnone – Basta vi facciate un giro in Medicina per capire l’importanza di questa struttura che abbraccia tre territori vastissimi quali l’Alto Vastese, il Sangro e ovviamente l’Alto Molise. Uomini e donne che continuano a scegliere le prestazioni del Caracciolo per professionalità e umanità messe in campo dal personale infermieristico e medico.  Al tempo stesso sarebbe da ipocrita nascondere le attuali criticità, dettate dalla carenza di medici e anche di macchinari. La strumentazione che abbiamo a disposizione è a dir poco obsoleta. Tuttavia posso assicurare che l’Asrem sta lavorando alacremente per sanare le difficoltà con cui bisogna fare i conti quotidianamente. In particolare – conclude il primario – l’azienda è impegnata seriamente nella ricerca di giovani medici». Giovani medici da attrarre in paese, come abbiamo annunciato su queste colonne nell’edizione di ieri, con dei benefit, come ad esempio un alloggio di servizio.

Qualcosa di simile a quello che fa l’Arma dei Carabinieri con i suoi uomini insomma. Inoltre sempre dal “Caracciolo” si apprende che sarebbero in arrivo dei nuovissimi letti elettronici, una ventina in totale, da assegnare proprio al reparto di Medicina.  Pare ci sia anche una delibera, precisamente la numero 5 datata 2 gennaio,  a firma del direttore generale Asrem. Il costo dell’operazione è di circa 30mila euro. Un modesto investimento che tuttavia servirà a rendere più efficiente il reparto di Medicina dell’ospedale altomolisano. Resta al palo, invece, il cosiddetto accordo di confine tra Abruzzo e Molise che avrebbe dovuto salvare e addirittura potenziare il “Caracciolo”. Un’operazione alla quale ha lavorato l’assessore alla Sanità uscente dell’Abruzzo, Silvio Paolucci, e l’allora governatore del Molise, Paolo Di Laura Frattura. Entrambi del Pd riempirono le pagine delle cronache con annunci a raffica su questi fantomatici accordi. Poi la cosa non andò in porto, per colpa, pare, proprio del governatore Frattura.