L’Olmo di Torella in protesta: «Spero presto torni il sole»

La storia dell’albero e della sua capitozzatura approderà presto in consiglio comunale

Nella Roma dei Papi per far emergere il malumore del popolo nei confronti del potere venivano appesi dei fogli alle cosiddette statue parlanti, tra le quali Pasquino, con le sue “pasquinate”, era la più nota.

A Torella del Sannio a “vestirsi” da Pasquino è stato l’antico Olmo di Piazza Regina Margherita che dopo una capitozzatura avvenuta nel novembre del 2017, considerata eccessiva da molti cittadini per via dell’età e della fragilità dell’albero, ha palesato segni di disseccamento preoccupanti. Proprio per questo motivo nel weekend l’albero ha “indossato” un cartello, ecologico e sostenuto con del morbido filo (per non ferire il già albero), sul quale si legge:

“Voglio sopravvivere al buio di questi tempi, sperando che presto torni il sole su Torella!. Ma voi aiutatemi e riflettete su tutto quello che accade e soprattutto ricordatevelo quando è il momento di cambiare”.

Parole che descrivono la situazione attuale dell’albero ma che sembrano anche voler creare delle analogie con la vita quotidiana, riferendosi ad un “buio” non meglio definito che avvolgerebbe Torella. Lo stile utilizzato è elegante, di quelli che non offende nessuno ma che vuole portare a riflettere, su qualcosa che va al di là delle condizioni dell’albero, tutti cittadini che in questi giorni hanno potuto leggere il cartello. Magari l’autore del cartello si vuole riferire al pericolo che lo spopolamento, non contrastato come si dovrebbe, rappresenta per Torella e che nei prossimi anni rischia di far scendere un triste silenzio sull’intero paese.

L’olmo in questione non è un semplice albero ma è un vero e proprio pezzo di storia, un caro ricordo per tutti i torellesi, compresi i tanti emigrati all’estero e che sulla pagina Facebook di Torella del Sannio lo ricordano con affetto e condivido il dispiacere per le sue condizioni e per il triste destino che sembra prefigurarsi.

L’olmo, che a fine ottocento sfiorava già i dieci metri d’altezza, è stato il testimone non solo della quotidianità di decine e decine di generazioni di torellesi, che alla sua ombra hanno giocato, scoperto i primi amori e ballato fino a notte fonda, ma ha anche assistito a pagine importanti della storia locale, come i processi del periodo post unitario ed i tentativi di rivolta, ma anche i discorsi di Mussolini trasmessi dalla radio del vecchio Municipio e le agitazioni dell’8 settembre 1943, ben descritte dalle indimenticabili sorelle Carmen e Wanda Conte nel loro ultimo libro.

La questione dell’Olmo approderà anche al prossimo consiglio comunale, infatti il consigliere comunale di minoranza, Gianni Meffe, è intervenuto sull’argomento con un post sulla sua pagina facebook, comunicando che il gruppo Torella nel Cuore ha presentato un’interrogazione al Sindaco, Antonio Lombardi, per chiedere non solo chiarimenti in merito agli interventi di potatura effettuati ma per sollecitare anche degli interventi urgenti per evitare il completo disseccamento dell’albero.  

A settembre – scrive Meffe – abbiamo chiesto al sindaco non solo di informarci sulle potature effettuate ma soprattutto di intervenire in modo tempestivo per aiutare, se non salvare, il nostro amato olmo. Purtroppo ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta e ci tocca attendere il prossimo consiglio comunale quando sarà obbligato a rispondere alla nostra interrogazione. Dispiace comunque constatare il disinteresse nei confronti di una questione tanto cara a quasi tutti i torellesi. Non vorrei che lui e la sua amministrazione siano da considerare tra i “non quasi tutti” ed auspico una presa di posizione da parte di quei consiglieri di maggioranza che la pensano diversamente dal sindaco, che evidentemente era troppo impegnato in altro per preoccuparsi di uno dei simboli di Torella. Un albero che non dà fastidio a nessuno e non credo gli faccia ombra.